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Diritti umani: la Russia fallisce l’elezione nel Consiglio dell’Onu. Era sospesa dall’invasione dell’Ucraina

NEW YORK, 11 OTTOBRE -La Russia ha fallito la rielezione al Consiglio dei diritti umani dell’Onu per il triennio 2024-2026, da cui era stata sospesa nell’aprile del 2022 per l’invasione dell’Ucraina, e resta così isolata. L’Assemblea Generale dell’ONU ha votato per eleggere 15 nuovi membri dell’organismo con sede a Ginevra e Mosca era in gara con Albania e Bulgaria per i due seggi ad appannaggio dell’Europa dell’est, ma ha ottenuto solo 83 voti (la maggioranza richiesta era 97). L’Albania ha ottenuto 123 voti e la Bulgaria 160.
I 47 membri dell’organismo vengono eletti in base ai gruppi regionali, e gli occhi erano tutti puntati sulla Russia, che cercava di rientrare nel Consiglio. Ieri l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha eletto 15 nuovi paesi per far parte del Consiglio per i diritti umani, e oltre alla Russia anche il Perù non è riuscito a assicurarsi un seggio.
Dopo il conteggio delle schede, il presidente dell’Assemblea Dennis Francis ha annunciato che sono stati eletti Albania, Brasile, Bulgaria, Burundi, Cina, Costa d’Avorio, Cuba, Repubblica Dominicana, Francia, Ghana, Indonesia, Giappone, Kuwait, Malawi e Paesi Bassi. in carica per tre anni, a partire dal 1° gennaio 2024. Cina, Costa d’Avorio, Cuba, Francia e Malawi sono stati rieletti per il loro secondo mandato.

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Il Consiglio per i diritti umani, il principale organismo per i diritti delle Nazioni Unite, ha il compito di sostenere e promuovere le libertà fondamentali a livello globale. È stato creato nel 2006 ed è composto da 47 Stati membri, eletti tramite voto segreto dalla maggioranza dei membri dell’Assemblea Generale.
Al fine di garantire un’equa distribuzione geografica, i suoi seggi sono distribuiti tra i gruppi regionali di Stati.
I nuovi membri si uniranno ad Algeria, Argentina, Bangladesh, Belgio, Benin, Camerun, Cile, Costa Rica, Eritrea, Finlandia, Gambia, Georgia, Germania, Honduras, India, Kazakistan, Kirghizistan, Lituania, Lussemburgo, Malesia, Maldive, Montenegro, Marocco, Paraguay, Qatar, Romania, Somalia, Sud Africa, Sudan, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti d’America e Vietnam dal 1° gennaio 2024.

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