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Liborio Stellino nominato Rappresentante Permanente presso l’UNESCO

ROMA/PARIGI, 28 FEBBRAIO – Liborio Stellino succede al collega Massimo Riccardo, in carica dal 2018, e prende servizio a Parigi presso la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO (l’Organizzazione ONU per Educazione, Scienza e Cultura) a Parigi, una tra le sedi diplomatiche piu’ rappresentative del soft power dell’Italia anche grazie al numero record di siti italiani iscritti nelle sue liste della World Heritage.

“Cultura, Scienza e Istruzione sono dimensioni fondamentali di una diplomazia per la pace e lo sviluppo, a cui il nostro Paese non cessa d’ispirarsi nella sua proiezione esterna”, le parole del nuovo Rappresentante Permanente a margine della presa di servizio che confermano la centralità dell’agenda UNESCO nella politica estera italiana. Primo posto per numero di siti iscritti alla Lista UNESCO del Patrimonio Mondiale (58 beni), l’impegno italiano si è recentemente concentrato sulla Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, che vanta già 15 iscrizioni per il belpaese (cavatura del tartufo, dieta mediterranea, Alpinismo, transumanza tra le altre), anche grazie alla nomina dell’italiano Pier Luigi Petrillo in qualità di Presidente dell’Organo degli Esperti e delle candidature presentate negli ultimi anni (caffè e opera lirica alcune di esse).

Membro del Consiglio Esecutivo fino al 2019 e ottavo contributore ordinario al bilancio UNESCO, l’Italia si piazza però in prima posizione per quanto riguarda i contributi volontari (30 milioni di euro l’anno circa), andando ad occupare la seconda posizione complessiva dopo il Giappone. E ancora, la leadership in ambito ‘Caschi Blu della Cultura’, la Task Force nata nel 2016 su spinta italiana al fine di proteggere il Patrimonio durante le crisi ed i conflitti armati. Senza dimenticare, infine, l’impegno dei Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio nel contrasto al traffico illecito di opere d’arte transnazionale, e la maestria dei restauratori italiani nella conservazione del ‘World Heritage’. Un impegno certificato anche dalla recente creazione della DG Diplomazia pubblica e culturale, guidata da Pasquale Terracciano e incaricata della promozione del ‘soft power’ italiano all’estero.

Liborio Stellino è entrato in carriera diplomatica nel 1990 presso la DG Affari Politici (Ufficio Africa Sub-sahariana). Nel 1992 il primo incarico estero all’Ambasciata di Nicosia, e nel 1997 a Rabat. Nel 2000 il rientro in Italia, distaccato presso il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica in qualità di Consigliere per gli Affari internazionali. Poi nel 2001 il ritorno alla Farnesina presso il Gabinetto del Ministro degli Esteri. Dal 2002 al 2006 presta servizio presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca, e da lì direttamente a Boston dove è Console Generale per il quadriennio successivo. Rientra in Italia in vista dell’EXPO di Milano, ricoprendo il ruolo di Consigliere per le attività di rilievo internazionale della Regione Lombardia e quello di Consigliere diplomatico del Commissario Generale dell’Esposizione Universale. Poi di nuovo al MAECI dove è Capo dell’Unità per la Federazione Russa, i Paesi dell’Europa Orientale, del Caucaso e dell’Asia Centrale. Nel 2015 è nominato Ambasciatore negli Emirati Arabi Uniti, e dal 2019 fino alla partenza per Parigi è Direttore Centrale per l’Internazionalizzazione economica e Vice Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese presso il MAECI. (@giorgiodelgallo)

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