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Rifugiati: a Torino street artist francese JR mette in scena i volti dei bambini dei campi profughi

TORINO, 8 FEBBRAIO – Rifugiati e campi profughi sono al centro dell’ultimo progetto artistico dello street artist francese JR che domani inaugura a Torino la mostra ‘Deplace.e.s’. Ieri oltre 1200 persone hanno partecipato alla performance collettiva di JR per portare in Piazza San Carlo, dalle vie adiacenti, cinque teli raffiguranti le immagini dei bambini incontrati dall’artista durante le visite nei campi profughi dal Ruanda alla Grecia. Alcuni di questi teli saranno esposti nell’ambito della mostra. Torino ospita la prima retrospettiva mai organizzata di JR, diventato celebre in tutto il mondo per i suoi progetti su scala urbanistica che coniugano street art e fotografia, in programma dal 9 febbraio al 16 luglio 2023 alle Gallerie d’Italia di Torino.
I bambini raffigurati nel corso della performance sono Valeriia (Ucraina), Thierry (Ruanda), Andiara (Colombia), Jamal (Mauritania) e Mozhda (Grecia). 
JR ha portato la sua arte in tutto il mondo, anche attraverso grandi interventi di arte pubblica, e da tempo con le sue opere indaga su temi di grandissima attualità, come le condizioni di migranti e rifugiati a seguito delle tante situazioni di conflitti e crisi presenti in diverse zone del pianeta.

Il progetto è dedicato ai campi profughi, nuovo fenomeno del mondo globalizzato. ”Nel 2022 il numero di persone costrette a fuggire a causa di persecuzioni, guerre, violenze e violazioni dei diritti umani ha superato i 100 milioni. Un’emergenza aggravata da guerre, carenza di cibo ed energia, crisi economica e climatica: In molti Paesi di Africa, Medio Oriente, Sudamerica, o anche in Ucraina le popolazioni sono costrette ad abbandonare le proprie case per sopravvivere altrove. Questa geografia della delocalizzazione forzata costituisce luoghi off-limit di cui si sente parlare ma invisibili e sconosciuti. Nell’ultimo anno JR si è recato in campi profughi in Polonia, Siria e Sudamerica per realizzare photo booth coinvolgendo le comunità, diffondendo e affiggendo le fotografie e proponendo numerose performance. Dando ai profughi visibilità. Un percorso confluito in sculture, video, installazioni oltre che in immagini, quasi sempre di imponenti dimensioni, presentati con un allestimento immersivo e multimediale di 4 mila metri quadrati. ”JR – recita la presentazione della mostra – ci fa entrare nei luoghi, mostrandoci come alcuni valori umani di condivisione e comunità sopravvivono pur in condizioni tragiche”.

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