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Diritti umani e ambiente: Cornado, Italia sostiene approccio Onu in vista Agenda 2030

GINEVRA, 21 SETTEMBRE – L’Italia sostiene il lavoro del Consiglio dei diritti umani e del relatore speciale sulle implicazioni derivanti dalla gestione e dallo smaltimento ecologicamente corretto delle sostanze e dei rifiuti pericolosi per l’ambiente, a seguito della presentazione del Rapporto relativo alla visita in Italia del Relatore Speciale Marcos A. Orellana, svoltasi dal 30 novembre al 13 dicembre 2021: lo ha detto il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Gian Lorenzo Cornado, intervenendo nel quadro della 51ma sessione del Consiglio Diritti Umani.

L’ambasciatore Cornado

Cornado ha espresso il pieno apprezzamento dell’Italia per la proficua collaborazione e per l’esito della visita evidenziando come Roma ”abbia adottato standard fondamentali per la promozione dei diritti umani a livello nazionale e internazionale, confrontandosi con complesse dinamiche economiche, sociali e ambientali, al fine di garantire un ambiente pulito, sano e sostenibile”.

”In linea con le raccomandazioni accettate dall’Italia nell’ambito del terzo ciclo della Revisione Periodica Universale (UPR), stiamo realizzando una serie di politiche e di misure volte ad affrontare le sfide ambientali ed economiche, tenendo anche conto della necessità di far fronte all’impatto della pandemia di Covid-19 per una ripresa più inclusiva”, ha sottolineato Cornado. E ha ricordato l’adozione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che mira a promuovere un approccio ambientale sostenibile. Egli ha inoltre richiamato la presentazione della seconda ‘Voluntary National Review’ da parte dell’Italia per rafforzare l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dei suoi Obiettivi, sia a livello centrale che locale.

”Siamo pronti a sostenere l’attuazione delle misure promesse attraverso il continuo impegno e la collaborazione negli anni a venire per dare priorità alla questione delle implicazioni per i diritti umani derivanti da sostanze e rifiuti pericolosi”, ha concluso  Cornado.

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