NEW YORK, 7 SETTEMBRE – In una riunione Plenaria all’Onu contro i test nucleari, l’Italia ha lanciato un appello in Assemblea Generale per norme vincolanti con la firma e la ratifica del Trattato CTBT.
“Le attuali moratorie volontarie, se non si traducono in norme vincolanti per tutti, non garantiscono un mondo libero dalle armi nucleari”, ha detto Rappresentante Permanente italiano all’ONU, Ambasciatore Maurizio Massari, ricordando che a tal fine l’Italia ha copresieduto lo scorso anno, insieme al Sudafrica, la Conferenza ministeriale ex art. XIV del CTBT, volta a promuovere l’entrata in vigore del Trattato. Sotto la copresidenza italiana, che continuerà per un altro anno, si sono gia’ registrati importanti risultati quali le recenti ratifiche da parte di Tuvalu, Gambia, Dominica e Timor Est. In questo contesto l’Italia continua a sostenere anche la straordinaria azione del Segretario Esecutivo della CTBTO, Robert Floyd.
Riferendosi al blocco da parte della Russia, il 27 agosto scorso, del consenso sul documento finale della Conferenza di revisione del Trattato di Non Proliferazione – che avrebbe potuto riaffermare l’importanza dell’entrata in vigore del CTBT – Massari ha sottolineato come “le attuali minacce alla pace e alla sicurezza globale rendono più urgente che mai rinnovare gli sforzi per l’universalizzazione e l’entrata in vigore del CTBT”.
L’intervento italiano ha contenuto anche l’esortazione alla Corea del Nord ad astenersi da ulteriori provocazioni e a compiere passi concreti verso una denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile: “Invitiamo Pyongyang – ha detto Massari – a impegnarsi in negoziati credibili e a rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU, a rientrare nel Trattato di non Proliferazione, e a firmare e ratificare il CTBT”. (@OnuItalia)