ROMA, 6 SETTEMBRE – “Assumo oggi con entusiasmo le funzioni di Rappresentante permanente presso il Polo romano delle Nazioni Unite. L’Italia resta in prima linea sul fronte della sicurezza alimentare e sulla promozione di sistemi alimentari più sostenibili e resilienti alle crisi globali. Pronto a portare avanti l’eccellente collaborazione con le Agenzie onusiane per la piena realizzazione dell’agenda 2030, per non lasciare indietro nessuno”. Questo il messaggio diffuso sul profilo Twitter della Farnesina di Bruno Archi che ieri ha assunto l’incarico di Rappresentante permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite a Roma.
La Rappresentanza permanente d’Italia presso il polo romano svolge negoziati con e all’interno di organizzazioni come la FAO, l’IFAD e il World Food Programme. Collegate al sistema delle Nazioni Unite, ma non ad esso appartenenti, sono anche Bioversity International (BI) e l’Organizzazione Internazionale per il Diritto dello Sviluppo (IDLO).
Inoltre, il Committee on World Food Security (CFS) e la base ONU di Brindisi, “United Nations Humanitarian Response Depot” (UNHRD), operano in stretto raccordo con le Agenzie del Polo agroalimentare romano.
La sicurezza alimentare è al centro del dibattito per via delle conseguenze catastrofiche sulle forniture di beni alimentari a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, due dei maggiori produttori ed esportatori di grano e fertilizzanti. In particolare, il continente africano ha risentito enormemente dello stop alle forniture, che ha causato una vera e propria emergenza alimentare, parzialmente risolta grazie all’accordo per lo sblocco dei porti ucraini sul Mar Nero, dal quale ora transitano i container carichi di derrate. Un accordo promosso e supportato oltretutto dall’Italia e dalla Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite.
Per quanto riguarda invece l’Agenda 2030, la crisi provocata dalla diffusione del Covid ha causato un rallentamento, e in alcuni casi addirittura peggioramento (o backsliding), nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dall’Agenda. La sicurezza alimentare non è stata esente da ciò, avendo risentito principalmente delle misure restrittive alla circolazione di mezzi e persone, che ha distrutto le catene del valore del settore e reso più difficile l’accesso ai beni alimentari per la popolazione mondiale. Un problema che si unisce a quelli del riscaldamento globale e delle catastrofi naturali da esso provocate. Una sfida che impegna l’Italia in prima fila, da sempre sostenitrice dei paesi in via di sviluppo per quanto riguarda gli aiuti umanitari e promotrice di una cultura del cibo legata alla località ed alla sostenibilità.
Nato in Belgio, ad Ixelles, classe 1962, Archi e’ laureato in scienze politiche all’Università di Roma ed e’ entrato in carriera diplomatica nel 1989. Nel 1991 il primo incarico ad Ankara, mentre nel 1995 si sposta a Copenhagen. Nel 1997 torna alla Farnesina presso il Segretariato Generale, poi nel 2000 è Consigliere Diplomatico nell’ufficio del Primo Ministro, dove dal 2006 ricopre il ruolo di Rappresentante Speciale per la ricostruzione dei Balcani. E’ stato anche deputato dal 2013 al 2018 e Vice Ministro degli Esteri con delega, tra l’altro, per gli italiani all’estero durante il governo di Enrico Letta. (@OnuItalia)