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Ucraina: a destinazione carico di aiuti da Italia via CUAMM

PADOVA/CHERNIVTSI –  Si è tenuta oggi la consegna ufficiale alle autorità locali e all’associazione VRB di Chernivtsi, in Ucraina, del carico di 6 tonnellate di beni primari e sanitari, inviati dall’Italia e messi a disposizione della popolazione attraverso il lavoro di Medici con l’Africa Cuamm. Partito dalla base ONU di Brindisi ai primi di giugno, il carico è stato stoccato a Siret, nel distretto di Suceava, in Romania per arrivare, oggi a Chernivtsi, in Ucraina. Comprende kit medici (chirurgici, post traumatici e per il trattamento di malattie non trasmissibili) e beni umanitari (tra cui tende, coperte, stufe per tende, kit igienico–sanitari e taniche per la raccolta dell’acqua) ed è stato messo a disposizione dalla Cooperazione Italiana.

A beneficiarne saranno principalmente gli sfollati interni che risiedono a Chernivtsi e gli ospedali di 13 delle 24 oblast (regioni) del paese. Il materiale verrà utilizzato nel quadro della risposta umanitaria che Medici con l’Africa Cuamm sta implementando a Chernivtsi in Ucraina (insieme alla risposta che sta dando in Moldavia) assieme al partner locale VRB e che sono stati finanziati da diverse realtà tra cui l'”Ukraine Humanitarian Fund” (UHF), fondo multi-donatori gestito dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) a cui ha contribuito la stessa Cooperazione Italiana lo scorso marzo con 6 milioni di euro.

“Solo se rimarremo tutti uniti potremo difendere il nostro diritto di far parte della famiglia europea. L’Italia ci sta aiutando non solo con le parole, ma con i fatti, prendendosi cura di donne, bambini e anziani. In questo momento la nostra regione è un corridoio in cui arrivano molti sfollati e il bisogno è tanto. Questa guerra non è solo dell’Ucraina, ma riguarda tutti gli europei e il mondo intero, ma noi ucraini vogliamo solo la pace, vogliamo solo stare con l’Europa”, ha detto Mykola Guitor, primo vicepresidente del Consiglio regionale di Chernivtsi.

L’operazione si inserisce all’interno di una solida collaborazione con la società civile e nel quadro della più ampia risposta umanitaria italiana alla crisi in corso”, ha affermato il ministro Lucio Demichele, capo per l’Aiuto umanitario e l’emergenza al Ministero degli Affari Esteri Italiano, collegato alla conferenza, mentre l’ambasciatore in Ucraina, Pier Francesco Zazo, ha sottolineato che il problema umanitario in Ucraina è esplosivo, gli sfollati interni sono circa 7 milioni: “L’Italia sta facendo molto per dare aiuto e assistenza alla popolazione. Purtroppo le stime dicono che se la guerra continuerà, alla fine dell’anno, ci sarà una riduzione del Pil del 50% e si perderanno la metà dei posti di lavoro”, ha detto il diplomatico ricordando che il Governo Italiano è tra i primi sostenitori dell’ingresso dell’Ucraina in Europa, come ha sottolineato il primo ministro Draghi, in visita nei giorni scorsi a Kiev.

“La nostra storia, come Cuamm, ci ha sempre portato a lavorare in Africa, per i più fragili e deboli, vicini a chi soffre di più, come le donne e i bambini. Così non potevamo voltare le spalle a un popolo vicino, quello ucraino, che sta soffrendo così duramente oggi”, ha ribadito Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm.

Katerina Ponomareva, direttore generale di VRB, ha osservato che, grazie a questo carico, “sara’ possibile arrivare lontano, nelle regioni più a est, e portare farmaci e beni ai bambini, ai malati, alle donne. E questo per noi è molto importante».

L’operazione, la prima di due spedizioni fatte a pochi giorni di distanza, è stata realizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in coordinamento con la società civile italiana, in prima linea nella risposta alla crisi umanitaria in Ucraina. Il sostegno da’ un’ulteriore spinta all’impegno che il Cuamm ha avviato in Ucraina, perché, pur non togliendo energie e sforzi al lavoro in Africa dove ogni giorno il bisogno aumenta anche proprio a causa di questa guerra, non si poteva girare le spalle di fronte a un bisogno così vicino e urgente. (@OnuItalia)

 

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