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Ucraina: Consiglio Diritti Umani apre un’inchiesta su abusi russi

GINEVRA, 12 MAGGIO – Oggi la comunità internazionale ha compiuto un altro passo significativo verso la accountability per le atrocità commesse in Ucraina: il Consiglio per i Diritti Umani, riunito a Ginevra, ha votato a larga maggioranza per aumentare il suo scrutinio sulla “deteriorata situazione dei diritti umani in Ucraina derivante dall’aggressione russa”.

La risoluzione è stata adottata con 33 voti a favore, 2 contrari e 12 astensioni. Nel documento si fa particolare riferimento ai recenti avvenimenti a Mariupol e in diverse altre  del Paese sotto attacco. Cina ed Eritrea sono stati i due soli Paesi che hanno votato “no”. La Federazione Russa è stata recentemente sospesa dal Consiglio da un’ampia maggioranza dell’Assemblea Generale. La Russia, tuttavia, si è ritirata dal Consiglio prima del voto dell’Assemblea per poter continuare a seguire i lavori con lo status di osservatore, anche se oggi non ha partecipato alla sessione.

Il Consiglio si è riunito in sessione speciale a causa della crescente preoccupazione per le atrocità commesse contro i civili legate all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio, tra un numero crescente di rapporti e testimonianze che indicano possibili crimini di guerra, in particolare nelle aree dell’Ucraina controllate fino a poco tempo fa dalle forze russe. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ha dichiarato che il modello di abusi continua ad essere causato “dall’uso di armi esplosive con effetti ad ampio raggio in aree popolate, come i bombardamenti dell’artiglieria pesante, compresi i sistemi di razzi a lancio multiplo, e gli attacchi missilistici e aerei”.

Facendo riferimento alle ultime strazianti scoperte degli investigatori delle Nazioni Unite nelle regioni di Kiev e Cherniviv, la Bachelet ha detto al forum che solo nella regione di Kiev sono stati trovati 1.000 corpi di civili. Alcuni erano stati uccisi durante le ostilità, ma altri sembravano essere stati giustiziati sommariamente. La sessione speciale – la 34esima del Consiglio dall’inizio dei lavori nel 2006 – ha permesso anche un primo aggiornamento della massima indagine sui diritti in Ucraina, istituita a marzo su richiesta della maggioranza degli Stati membri.

“Pur non essendo un’istanza strettamente giudiziaria, uno dei nostri compiti e’ di identificare, ove possibile, individui ed entità responsabili di violazioni o abusi dei diritti umani o del diritto umanitario internazionale, o di altri crimini correlati”, ha dichiarato Erik Mose, presidente della Commissione internazionale indipendente d’inchiesta sull’Ucraina.

Rivolgendosi al Consiglio prima del voto, il Rappresentante permanente presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, ha espresso la “profonda preoccupazione dell’Italia per l’ulteriore deterioramento della situazione dei diritti umani in Ucraina, per il crescente numero di vittime civili e per la catastrofe umanitaria in corso causata dall’aggressione militare immotivata e ingiustificata della Federazione Russa contro un Paese sovrano”. L’Ambasciatore Cornado ha ricordato “gli orribili sviluppi e le insopportabili sofferenze umane recentemente documentate dall’OHCHR e da altre organizzazioni internazionali” e ha sottolineato che “il continuo attacco su larga scala alle infrastrutture civili, comprese le strutture mediche e scolastiche, è inaccettabile”. (@OnuItalia)

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