ROMA/KINSHASA, 14 APRILE – A 14 mesi dal tragico assalto che è costato la vita all’ambasciatore Luca Attanasio, al carabiniere Vittorio Jacovacci e all’autista del WFP Mustapha Milambo, la Farnesina ha annunciato il successore dell’inviato italiano nella Repubblica Democratica del Congo. Alberto Petrangeli ha immediatamente ricordato le vittime dell’attacco armato avvenuto nella parte settentrionale della regione del Kivu, garantendo che uno dei più importanti e tempestivi obiettivi del suo mandato sarà proprio quello di fare giustizia: “Sono pronto a lavorare per la collaborazione sulle indagini sul tragico attentato”. Indagini che al momento non vedono la piena collaborazione delle autorità locali, il delicato rapporto con le quali sarà prerogativa del funzionario italiano, anche per via della paventata implicazione di alte autorità delle forze armate congolesi nell’organizzazione ed esecuzione dell’operazione armata.
Tra le altre priorità menzionate da Petrangeli, “migliorare la cooperazione bilaterale tra i due paesi in tutti i campi per incentivare i contatti tra i due popoli e per accompagnare le nostre imprese verso nuove opportunità di investimento responsabile nel cuore dell’Africa”. Menzione speciale per le imprese italiane, storicamente presenti sul territorio congolese e per la società civile, che a partire dagli anni ’80 si è resa protagonista di numerosi progetti per la cooperazione e lo sviluppo del paese centrafricano. I rapporti commerciali hanno però risentito dell’instabilità politica che ha caratterizzato il paese negli ultimi anni, instabilità determinata dalla forte presenza di guerriglie armate che lottano per il possesso dei ricchi giacimenti minerari, presenti proprio nella zona del Kivu.
In tempi più recenti alcuni attacchi sono stati rivendicati anche dallo Stato Islamico, di fatto rendendo la situazione ancor più instabile. Nella Rep. Dem. del Congo è stabile la presenza dell’ONU con la missione MONUSCO, anch’essa oggetto di attacchi da parte dei guerriglieri, che nel 2017 hanno provocato la morte di 15 caschi blu ed il ferimento di 53, l’attacco peggiore subito da una missione di pace dal lontano 2003. Le premesse per l’azione dell’ambasciatore Petrangeli non sono sicuramente delle migliori, ma egli godrà dell’azione comune europea, che ha messo la regione tra le sue priorità commerciali anche in ottica di contrasto all’espansione cinese.
Petrangeli ricopre per la prima volta la carica di ambasciatore, ed arriva a Kinshasa direttamente da Tirana, dove è consigliere diplomatico. In precedenza aveva svolto lo stesso ruolo nelle ambasciate a Teheran e Kabul, a testimonianza della difficoltà di gestione delle sedi a cui viene affidato, e quello di segretario presso la Rappresentanza permanente italiana presso l’Unione Europea. (@giorgiodelgallo)