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Ucraina: inviati 85 camion di aiuti Unicef, anche nei paesi vicini. L’orrore degli adesivi

ROMA, 18 MARZO – Mentre continua a infuriare il conflitto in Ucraina l’Unicef ha reso noto che, a ieri, aveva inviato 85 camion con 858 tonnellate di aiuti di emergenza per supportare i bambini e le famiglie colpiti dalla guerra in Ucraina e nei paesi vicini.

Di questi, 78 camion che trasportavano oltre 780 tonnellate di aiuti sono stati inviati in Ucraina, mentre gli altri 7 camion sono stati inviati nei paesi vicini. Un totale di 34 camion sono già arrivati in Ucraina, con altre consegne previste nei prossimi giorni. Tre camion sono arrivati in Polonia – dove gli aiuti saranno utilizzati per i Blue Dot – spazi sicuri per donne e bambini sfollati dal  paese in guerra e altri tre camion sono diretti in Romania e uno in Moldavia. I camion inviati fino ad oggi trasportano aiuti sanitari, kit igienici, didattici e ricreativi per bambini e adolescenti, oltre a coperte e abiti invernali per bambini.

Secondo il portavoce UNICEF James Elder  ”dal 24 febbraio, diversi bambini sono stati uccisi in Ucraina. Molti di più sono rimasti feriti. E più di 1,5 milioni sono fuggiti dal paese. In media ogni giorno dall’inizio della guerra, più di 75.000 bambini sono diventati rifugiati. Ogni giorno.
Quest’ultimo numero è particolarmente scioccante: ogni singolo minuto, 55 bambini sono fuggiti dal loro paese. Vale a dire che quasi ogni secondo dall’inizio della guerra un bambino ucraino è diventato un rifugiato. Questa crisi dei rifugiati è, in termini di velocità e portata, senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale, e non mostra segnali di rallentamento”.

”Ho appena trascorso due settimane a Leopoli, nell’Ucraina occidentale, parlando con alcune delle madri, dei padri e dei bambini che sono fuggiti per salvare le loro vite, e alcuni degli operatori in prima linea che cercano di aiutarli – ha aggiunto – Quando ho chiesto ai pediatri di Leopoli – che avevano ricevuto 60 bambini dagli ospedali di Kiev durante la notte – come si stessero preparando, mi hanno spiegato la loro procedura per stabilire le priorità: se un gran numero di bambini arriva con ferite di guerra, i medici usano adesivi per stabilire le priorità di trattamento. Adesivo verde: lasciare il bambino per ora; adesivo giallo: il bambino ha bisogno subito di assistenza medica; adesivo rosso: il bambino è in condizioni critiche; adesivo nero: non saranno in grado di salvare il bambino”.

”L’UNICEF continua ad avere un team sul campo in Ucraina e ad inviare aiuti essenziali. Il nostro sostegno si estende naturalmente oltre i confini, ad alcuni di quei 1,5 milioni di bambini rifugiati. Stiamo allestendo sempre più “Blue Dots”, spazi sicuri – in collaborazione con i partner umanitari e le autorità locali – per fornire servizi cruciali di supporto e protezione ai bambini e alle famiglie. Abbiamo diffuso messaggi sulla sicurezza e sui minorenni non accompagnati dai chat bot in Ucraina su Facebook; abbiamo consegnato prodotti per l’igiene nei centri per i rifugiati.
Ma dobbiamo essere chiari: nonostante gli sforzi instancabili, da quelli delle nonne volontarie ai governi, dagli scout alle agenzie delle Nazioni Unite, finché questa guerra continuerà, la situazione per i bambini dell’Ucraina non potrà che peggiorare”.

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