ROMA, 23 FEBBRAIO – L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Filippo Grandi ha puntato il dito su quello che sta accadendo alle numerose frontiere dell’Europa denunciando il crescente numero di incidenti e di gravi violazioni dei diritti umani contro i rifugiati e richiedenti asilo, molti dei quali hanno provocato tragiche perdite di vite umane. Violenza, maltrattamenti e respingimenti continuano a essere regolarmente segnalati in diversi punti di ingresso alle frontiere terrestri e marittime, sia all’interno che all’esterno dell’Unione Europea, nonostante, ha ricordato Grandi, ”i ripetuti appelli a porre fine a tali pratiche da parte delle agenzie ONU, tra cui l’UNHCR, delle organizzazioni intergovernative e delle ONG”.
”Siamo allarmati – ha aggiunto il capo dell’UNHCR – dalle ricorrenti e consistenti segnalazioni provenienti dai confini terrestri e marittimi della Grecia con la Turchia, dove l’Onu ha registrato quasi 540 episodi di rimpatri informali da parte della Grecia sin dall’inizio del 2020… Episodi preoccupanti sono segnalati anche nell’Europa centrale e sud-orientale, ai confini con gli Stati membri della UE”.
Sebbene molti incidenti non vengano denunciati per vari motivi, l’UNHCR ha intervistato, in tutta Europa, migliaia di persone che sono state respinte e che riportano uno schema allarmante fatto di minacce, intimidazioni, violenza e umiliazione. In mare, le persone riferiscono di essere state lasciate alla deriva su zattere di salvataggio o a volte addirittura costrette a gettarsi direttamente in acqua, evidenziando una gravissima mancanza di rispetto per la vita umana. Ci sono notizie di almeno tre persone morte in tali incidenti dal settembre 2021 nel Mar Egeo, tra cui uno più recentemente a gennaio. Pratiche altrettanto orribili sono frequentemente riportate ai confini terrestri, con testimonianze di persone private dei vestiti e delle scarpe e brutalmente respinte in condizioni meteorologiche proibitive.
”Salvo poche eccezioni- ha aggiunto Grandi – gli Stati europei non hanno indagato queste segnalazioni, nonostante le prove siano numerose e credibili. Al contrario, vengono eretti muri e recinzioni su varie frontiere. Il diritto di chiedere asilo non dipende dalla modalità di ingresso in un paese. Le persone che desiderano chiedere asilo dovrebbero essere autorizzate a farlo e dovrebbero essere informate dei loro diritti e ricevere assistenza legale”. Quello che sta accadendo alle frontiere europee, ha avvertito GRandi, è legalmente e moralmente inaccettabile e deve finire.