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Diplomazia preventiva: Italia cita impegno Sant’Egidio, Rondine

Cds

NEW YORK, 16 NOVEMBRE – L’impegno della Comunita’ di Sant’Egidio per il processo di pace nella Repubblica Centroafricana, il lavoro della Ngo Rondine Cittadella della Pace e l’iniziativa per le donne mediatrici nel Mediterraneo sono  esempi dell’importante contributo che la cosiddetta “second-track diplomacy” puo’ dare alla prevenzione dei conflitti, l’educazione alla pace e la promozione dei diritti umani. Gli esempi sono stati fatti dall’Italia dall’Italia nel dibattito aperto del Consiglio di Sicurezza su ‘Maintenance of International Peace and Security: Peace and security through preventive diplomacy: a common objective to all the principal organs of the United Nations.’

L’Italia ha suggerito che l’Assemblea Generale sia più coinvolta nella diplomazia preventiva, istituendo incontri regolari per esaminare le situazioni a rischio di conflitto. “Crediamo in un ruolo maggiore per l’ECOSOC nell’identificare i problemi sociali ed economici che potrebbero sfociare in una crisi, così come nello sviluppare strategie per affrontare le cause economiche e sociali dei conflitti. Suggeriamo anche di utilizzare maggiormente la Corte Internazionale di Giustizia per la risoluzione pacifica delle controversie. Inoltre, gli Stati membri dovrebbero stanziare più fondi per la diplomazia preventiva, che possono anche essere diretti verso la creazione di piccoli team di diplomazia preventiva nei centri regionali e il rafforzamento delle capacità di allerta precoce”.

Secondo l’Italia, una più stretta cooperazione tra le agenzie di sviluppo, umanitarie e per i diritti umani dovrebbe essere assicurata sia sul campo che a livello di sede centrale. (@OnuItalia)

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