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Livello mari: Italia all’ONU, “impatto drammatico su sicurezza internazionale”

pixabay atollo maldive

NEW YORK, 18 OTTOBRE – L’innalzamento del livello dei mari costituisce un rischio per la pace e la sicurezza internazionale perché mette a rischio la sopravvivenza stessa di alcuni piccoli Stati insulari e avrebbe, per altri paesi, un impatto drammatico sul loro territorio, innescando massicci flussi migratori, ha detto il vice rappresentante permanente italiano all’Onu, Stefano Stefanile, nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza in formato Arria convocata dalla presidenza di turno del Vietnam a meno di due settimane dalla CoP 26 di Glasgow sui cambiamenti climatici.

L’Italia ritiene importante che la questione, cosi’ come le altre implicazioni globali di sicurezza del cambiamento climatico, siano prese in debita considerazione dal Consiglio di Sicurezza nel contesto delle sue analisi e deliberazioni, soprattutto per quanto riguarda la dimensione della stabilità regionale, ha detto Stefanile, aggiungendo che, da una prospettiva giuridica, la questione dell’innalzamento del livello del mare richiede un approccio basato sulle regole. A questo proposito, l’Italia accoglie con favore il contributo della International Law Commission sull’innalzamento del livello dei mari e la sovranita’ e sull’innalzamento del livello dei mari e la protezione delle persone.

Il rapporto speciale del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici sull’oceano e la criosfera ha previsto che entro il 2050, quasi un miliardo di persone vivrà in zone costiere minacciate dall’innalzamento dei mari. Secondo molti esperti l’aumento del livello dei marie potrebbe avere un impatto molto più profondo della siccità e della desertificazione sulla pace e la sicurezza. Stati come il Bangladesh e altri paesi con grandi delta rischiano una perdita sostanziale di terre densamente popolate. Gli Stati atolli a loro volta potrebbero perdere la maggior parte del loro territorio provocando trasferimenti forzati della loro popolazione all’estero. Queste perdite su larga scala certamente influenzano la capacità di governo generale di questi paesi.

“Il modo più efficace per affrontare l’innalzamento del livello dei mari e i suoi effetti disastrosi è di accelerare ed elevare drasticamente l’ambizione dell’azione internazionale sul clima su tutti i fronti: mitigazione, adattamento e finanziamento”, ha detto il delegato italiano: l’Italia è fortemente impegnata in questi sforzi, quest’anno anche attraverso la sua presidenza del G20 e la sua partnership con il Regno Unito per la CoP26. “Siamo anche tra i più attivi sostenitori dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, avendo sviluppato partnership specifiche nel campo dello sviluppo sostenibile con i SIDS del Pacifico e i Paesi CARICOM”, ha aggiunto Stefanile. (@OnuItalia)

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