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Della Vedova a Ginevra, focus su Afghanistan, diritti umani per la pace

GINEVRA, 14 SETTEMBRE – “In un contesto globale caratterizzato da diffuse violazioni e abusi dei diritti umani esacerbati dalla pandemia, è nostro dovere moltiplicare gli sforzi per rendere le nostre società più eque, inclusive, più verdi ed eque, senza lasciare indietro nessuno”, ha affermato oggi a Ginevra il Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Benedetto Della Vedova, intervenendo alla 48esima sessione del Consiglio per i Diritti Umani in corso da ieri all’8 ottobre.

“In linea con il ‘motto’ del nostro mandato in Consiglio – “Diritti umani per la pace” – crediamo fermamente che solo quando i diritti umani sono pienamente garantiti a tutti, le società possono essere davvero pacifiche, resilienti e sostenibili”, ha aggiunto Della Vedova che ha iniziato la giornata incontrando al Palais des Nations l’Alta Commissaria Michelle Bachelet.

Per l’Italia si tratta dell’ultima sessione ordinaria come membro del Consiglio: “In questi tre anni abbiamo lavorato instancabilmente per attirare l’attenzione della comunità internazionale sulle situazioni più gravi dei diritti umani, nonché per promuovere alcuni temi prioritari, tra cui la lotta contro tutte le forme di discriminazione, la promozione della parità di genere e la lotta a tutte le forme di violenza contro le donne”, ha affermato il Sottosegretario sottolineando che la situazione in Afghanistan è tra le priorità dell’attuale sessione perche’ gli sviluppi in quel paese “minacciano di invertire le conquiste politiche, economiche e sociali del popolo afghano negli ultimi due decenni”

In una dichiarazione promossa e pronunciata dall’Italia a nome di 48 paesi, il
Sottosegretario ha espresso profonda preoccupazione per le notizie “di gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, violazioni e abusi dei diritti umani in aree dell’Afghanistan” e condannato “tutte le uccisioni arbitrarie ed extragiudiziali di civili e manifestanti pacifici, violenza contro i civili, violenza sessuale e di genere, matrimoni infantili precoci e forzati, schiavitù sessuale, nonché la distruzione di infrastrutture critiche e il saccheggio del patrimonio culturale commesso dai talebani e/o da gruppi terroristici”.

La dichiarazione ribadisce la convinzione che sia urgente istituire un meccanismo indipendente, che dovrebbe avere libero accesso al territorio afghano, per indagare e promuovere la responsabilità per le violazioni e gli abusi commessi da tutte le parti afghane e per monitorare la situazione dei diritti umani in futuro. Per preservare il suo ruolo e la sua credibilità – ha affermato il Sottosegretario – il Consiglio deve agire in modo commisurato alla gravità della situazione per prevenire un futuro e ulteriore deterioramento dei diritti umani”.

Nel suo intervento a titolo nazionale Della Vedova ha poi ribadito che, anche in qualità di osservatore del Consiglio l’Italia “manterrà i diritti umani come una ferma priorità e non risparmierà sforzi per sostenere e contribuire ai lavori del Consiglio”. (@OnuItalia)

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