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Voci dal Palazzo di Vetro: Ambrogetti (UNICEF) su Afghanistan, vaccini, scuole

NEW YORK, 31 AGOSTO – Emergenza umanitaria in Afghanistan, vaccinazioni COVID, scuola. Sono queste le tre grandi sfide che ha di fronte l’UNICEF in questi giorni. Francesco Saverio Ambrogetti, Senior Coordinator di UNICEF, ne parla durante la terza podcast  della serie “Voci dal Palazzo di Vetro” organizzata dalla Rappresentanza Permanente italiana alle Nazioni Unite per raccontare le attivita’ dell’Italia e degli italiani che lavorano all’ONU dal punto di vista privilegiato di New York.

L’Italia e’ tra i Paesi piu rappresentati in termini numerici per quanto riguarda i funzionari italiani nelle Nazioni Unite. Uno dei principali canali di accesso alle carriere ONU per gli italiani e’ il programma JPO (Junior Professional Officers) che consente un bienni di impiego presso agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni internazionali. Ambrogetti e’ arrivato all’UNICEF partendo dalla Banca Mondiale (era entrato con un trust fund italiano per i consulenti) e passando attraverso esperienze con Ong finanziate dal Ministero degli Esteri. Il primo lavoro con l’agenzia ONU per l’infanzia e’ stato  a Ginevra, poi Panama, Bangkok, un breve passaggio nel Comitato Italiano per l’UNICEF, infine New York dove e’ arrivato circa quattro anni fa.

L’emergenza Afghanistan e’ quella che piu’ occupa l’UNICEF in questo momento: con il WFP per il comparto alimentare, l’agenzia per l’infanzia e’ una delle poche a cui e’ stato chiesto di rimanere e per assicurare interventi sulla malnutrizione e acqua potabile. “L’Afghanistan e’ uno dei pochi paesi dove ancora c’e’ la polio e se vogliamo riuscire a eliminare questa malattia dovremo riuscire a vaccinare molti piu’ afghani possibile”, spiega Ambrogetti. “Paradossalmente –  aggiunge il rappresentante dell’UNICEF – il ritorno al potere dei Talebani ci ha aperto regioni del Paese dove possiamo vaccinare, portare acqua potabile e cibo in una situazione molto critica, molto incerta”

Vaccini a dorso di mulo

La secondo grande emergenza a livello globale e’ la vaccinazione COVID: “L’UNICEF – spiega l’alto funzionario – e’ l’agenzia mondiale che porta i vaccini nei posti piu’ remoti del mondo. C’e’ la struttura COVAX dove tutti i paesi, compresa l’Italia, donano dosi di vaccino, ma da’ li’ ad arrivare nei posti piu’ remoti dell’Afghanistan (e non solo) ci pensa l’UNICEF, a dorso di mulo, su motorette”. E’ una operazione logistica molto difficile, ma essenziale: “Come sappiamo, o ci vacciniamo tutti o non si salvera’ nessuno, anche se vaccinato”.

IL terzo dossier e’ la scuola: “Chi vive in Italia sa quale peso e’ per un genitore dover gestire figli con le scuole chiuse e la didattica a distanza. Provate a immaginare com’e’ riuscire a studiare per chi non ha connessione internet o un laptop. Ci sono centinaia  di milioni di bambini in questa condizione”. L’Unicef cerca, attraverso un programma che si chiama GIGA, di mettere tutte le scuole e tutti i bambini nelle condizioni di avere accesso all’istruzione.

Come si finanzia UNICEF? L’agenzia – spiega Ambrogetti – ha un bilancio di otto miliardi che e’ grande rispetto al resto delle agenzie ma certamente non e’ granche’ a fronte di una presenza in 190 paesi del mondo. I finanziamenti vengono dai governi che fanno parte del board compresa l’Italia, ma anche, per circa la meta’ del bilancio, da contributi privati: “Non solo aziende e fondazioni, ma soprattutto milioni di individui, molti italiani tra l’altro, che sostengono le attivita’ e le campagne dell’UNICEF con contributi puntuali  di dieci o venti euro e che fanno dell’UNICEF l’unica realta’ che ha questo grande serbatoio di pubblico che la sostiene appassionatamente”.

Per entrare all’ONU specializzazione e esperienze

Consigli ai giovani che volessero intrapredere una carriera alle Nazioni Unite? Le posizioni aperte alle Nazioni Unite sono basate sulla estrema specializzazione: anni fa bastava la laurea in scienze politiche o relazioni internazionali, oggi si richiedono profili molto piu’ specializzati. “Nel mio campo che e’ il marketing e il fundraising si cercano persone con competenze digitali o di partnership con le aziende”. Aiuta poi avere accumulato esperienze sul campo. “Non scoraggiarsi se non si riesce ad avere il JPO ma investire su internship, esperienze con le Ong. Investire in questo, o anche in stage di alcuni mesi a Ginevra o New York. E’ un sacrificio ma anche un investimento che consiglierei di fare”. (@OnuItalia)

 

 

 

 

 

 

 

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