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Dopo ultimatum UNESCO, Italia ferma Grandi Navi a Venezia

ROMA, 13 LUGLIO – Dopo le minacce dell’UNESCO di inserire Venezia nella black list dei siti del Patrimonio Mondiale in pericolo, il governo Draghi ha fermato le Grandi Navi in Laguna. Venezia diventa monumento nazionale e le navi da crociera non potranno piu’ invadere il suo fragile e storico ecosistema a partire dal primo agosto. “E’ un intervento che non poteva piu’ essere rimandato”, ha detto il Ministro della Cultura Dario Franceschini dopo l’annuncio del bando richiesto da decenni da veneziani e ambientalisti.

Incluse nella dichiarazione di monumento nazionale sono oltre il bacino di San Marco, le vie d’acqua più importanti della città, tra cui il canale della Giudecca, diventate negli anni il passaggio obbligato dei colossi da crociera. “Una giornata storica”, ha commentato ancora Franceschini lasciando Palazzo Chigi, dopo il Consiglio dei ministri che ha dato l’ok al decreto Salva Venezia, “un impegno che avevo preso pubblicamente e che abbiamo rispettato”.

La decisione, che arriva a tre giorni dall’avvio dell’assemblea annuale dell’Unesco in programma quest’anno in Cina, rappresenta la risposta dell’Italia all’ultimatum lanciato qualche settimana fa dai tecnici dell’organizzazione delle Nazioni Unite. Il governo ha dunque salvato Venezia anche dalla figuraccia dell’inserimento della lista nera dei siti in pericolo. La dichiarazione di monumento nazionale si accompagna a un corposo ristoro per evitare ripercussioni sui circa 3mila lavoratori del comparto, oltre a 157 milioni di investimenti per realizzare gli approdi temporanei all’interno dell’area di Marghera.

Il provvedimento dichiara il Bacino di San Marco, il Canale di San Marco e il Canale della Giudecca monumento nazionale e vieta il transito di qualsiasi nave superi le 25 mila tonnellate di stazza (il limite auspicato era di 40mila) o abbia uno scafo che superi i 180 metri o ancora un’altezza (tiraggio aereo)
superiore ai 35 metri (con l’esclusione delle navi a vela o miste a vela-motore). Il combustibile usato per le manovre dovra’ rispettare l’ambiente, con una percentuale di zolfo non superiore allo 0,1%.

Va avanti intanto il concorso di idee per individuare punti di attracco definitivi fuori dalle acque protette della laguna, un progetto per il quale il governo ha stanziato 2,2 milioni con il primo decreto convertito in legge il 12 maggio. La call internazionale, articolata in due fasi, si dovrebbe concludere a dicembre 2022 con l’annuncio del vincitore entro giugno 2023. (@OnuItalia)

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