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Donne e peacekeeping: seminario a Roma su prospettiva di genere in operazioni militari

ROMA, 29 GIUGNO – La prospettiva di genere nelle operazioni militari e’ stata al centro di una tavola rotonda e un seminario presso la sede del Comando Operativo di vertice Interforze (COI) a Roma. I due appuntamenti hanno rappresentato la giornata conclusiva del Progetto di  formazione sul tema, che è stato svolto mediante un ciclo di conferenze in tutta Italia, nelle accademie militari, presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in favore dei giovani ufficiali e degli studenti universitari.

Presenti al seminario erano il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, che è stato ricevuto al suo arrivo dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli e dal Generale di Corpo d’Armata Luciano  Portolano, Comandante del COI. Il Progetto, su proposta del COI, è stato voluto dal Capo di Stato Maggiore della Difesa.

“La vostra presenza dà significativo risalto a questo importante progetto sulle pari opportunità e la prospettiva di genere nelle Forze Armate e nei teatri operativi. Siate protagonisti del cambiamento, facendo convergere le vostre energie intellettuali per sviluppare e perseguire l’approccio di sistema multidisciplinare e inter agenzia”, ha detto il Generale Vecciarelli rivolgendosi nel suo saluto agli studenti delle Università e delle Accademie Militari.

Nel corso del seminario il Generale Luciano Portolano, comandante del COI, nel suo intervento esplicativo su l’importanza funzionale del Gender Mainstreaming nei teatri operativi e nell’ambito del processo di pianificazione operativa delle operazioni militari, ha sottolineato che “la materia di genere e il gender advisor sono un tassello sotteso alla complessa struttura di un’operazione…la questione di genere rientra a pieno titolo nel processo di risoluzione dei problemi operativi e coinvolge tutte le aree funzionali della Difesa”.

Durante il seminario, alla presenza del Ministro della Difesa, i Rettori Andrea Prencipe della  LUISS Guido Carli e Sabina Nuti della Scuola superiore Sant’Anna, insieme con i Comandanti delle Accademie Militari e della Scuola Ufficiali dei Carabinieri hanno introdotto i lavori svolti dai rispettivi studenti.

La tavola rotonda ha visto impegnati gli studenti nell’analisi di due case study di attività realmente condotte, con gli esperti militari, tra cui i Gender Advisor di UNIFIL e KFOR, collegati dai teatri operativi del Libano e del Kosovo.

In particolare, dal Libano, sono stati in collegamento per UNIFIL il Col. Gianmarco Di Leo, Capo di Stato Maggiore del Sector West e la gender advisor, il S.Ten. Anna Niykova. Per NATO KFOR, dal Kosovo, il Col. Christian Bison, Capo di gabinetto di COM KFOR, il Col. Stefano Fedele, Comandante della Multinational Specialized Unit- MSU, il Magg. Mattia Mulloni, Comandante del Battaglione MSU e Gender Focal Point e il Mar. Capo Andrea Torre, Command Sergeant Major di KFOR.

La Procuratore Generale di Herat Maria Bashir e’ stata l’ospite d’onore del Seminario e il suo intervento ha rappresentato un momento di riflessione sulla condizione femminile e sul processo di emancipazione della donna in Afghanistan nel corso degli ultimi venti anni di presenza militare italiana nella regione ovest.

Bashir ha  ricordato la sua collaborazione con i militari italiani, sottolineando in particolare i progetti in favore delle donne afghane, compiuti insieme al Generale Portolano, durante  il suo comando del Regional Command West ad Herat, nel periodo 2011-2012, nell’ambito dell’Operazione ISAF. Ha ricordato la condizione iniziale di assoluta mancanza di diritti per le donne, al  momento dell’inizio della sua carriera come procuratrice e i progressi fatti, ma ha sottolineato anche come il percorso verso l’emancipazione della condizione femminile in Afghanistan sia ancora una strada lunga da percorrere. (@OnuItalia)

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