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Crisi alimentari: il monito della Rete mondiale (GNAFC), dal 2017 aumento inesorabile

ROMA, 7 MAGGIO – Nel nuovo Rapporto mondiale sulle crisi alimentari 2021 si lancia un forte allarme sull’insicurezza alimentare acuta nel mondo che nel 2020 ha  toccato un record quinquennale. Almeno 155 milioni di persone infatti sono precipitate nella morsa dell’insicurezza alimentare acuta a causa di conflitti, shock economici, compresa la pandemia COVID-19, ed eventi meteorologici estremi
Tutte queste persone sono bisognose di urgenti aiuti umanitari e di sostegno alla sopravvivenza secondo il rapporto annuale pubblicato dalla Rete mondiale contro le crisi alimentari (GNAFC), un’alleanza tra agenzie delle Nazioni Unite, l’UE, organismi governativi e organizzazioni non governative istituita per affrontare congiuntamente il problema delle crisi alimentari.

Lo studio rivela che tali condizioni sussistono in 55 paesi/territori, un dato che appare in crescita di circa 20 milioni di persone rispetto allo scorso anno e che si leva a severo monito dinanzi a una situazione allarmante: l’insicurezza alimentare acuta ha continuato inesorabilmente ad aumentare dal 2017, anno in cui è stata pubblicata la prima edizione del rapporto. Di queste persone, nel 2020 circa 133 000 hanno sperimentato il più grave livello di insicurezza alimentare acuta, classificato come Catastrofe (fase 5 dell’IPC/CH), nel Burkina Faso, nel Sud Sudan e nello Yemen, dove è stato necessario intervenire con aiuti d’emergenza per evitare morte diffusa e il tracollo dei mezzi di sussistenza.

Sempre nel 2020 almeno altri 28 milioni di persone hanno affrontato un livello di insicurezza alimentare acuta classificato come Emergenza (fase 4 dell’IPC/CH), molto vicino alla morte per fame, in 38 paesi/territori, nei quali azioni tempestive hanno permesso di salvare vite e mezzi di sussistenza, impedendo la diffusione di carestie. In un lasso di tempo di cinque anni in cui la rete GNAFC ha pubblicato i suoi rapporti annuali sono stati 39 i paesi/territori a essere colpiti da crisi alimentari; in questi paesi, la popolazione che ha sofferto livelli elevati di insicurezza alimentare acuta (fasi 3-5 dell’IPC/CH) è cresciuta da 94 a 147 milioni di individui tra il 2016 e il 2020.

Nel 2020 le principali cause dell’aumento dell’insicurezza alimentare acuta sono state:

i conflitti (la causa per eccellenza, che ha gettato quasi 100 milioni di persone nella morsa dell’insicurezza alimentare acuta, un dato in crescita rispetto ai 77 milioni del 2019);

le crisi economiche, spesso conseguenti alla pandemia COVID-19, che hanno sostituito gli eventi meteorologici come seconda causa di insicurezza alimentare acuta in termini sia di numero di individui colpiti sia di paesi interessati (più di 40 milioni di persone in 17 paesi/territori rispetto ai 24 milioni e agli 8 paesi del 2019);

gli eventi meteorologici estremi (oltre 15 milioni di persone, in calo rispetto ai precedenti 34 milioni).

 

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