ROMA, 16 APR – Flussi migratori, situazione libica, rapporti con l’Italia sono stati al centro dei colloqui avuti a Roma dall‘Alto Commissario dell’Onu per i Rifugiati, Filippo Grandi, che al termine della sua visita ha tenuto una conferenza stampa virtuale. “Ringrazio il governo e le istituzioni italiane – ha detto – perché nonostante la crisi sanitaria globale che ha colpito l’Italia molto duramente, nonostante una pressione migratoria accresciuta negli ultimi tempi ai confini marittimi e terrestri dell’Italia, l’accesso al territorio italiano per i richiedenti asilo è stato mantenuto, l’accoglienza malgrado i limiti e le difficoltà che che tutti conosciamo, ha continuato a essere caratterizzata da un approccio molto umano e molto responsabile“.
I ringraziamenti di Grandi sono andati al Presidente Mattarella, al presidente Draghi, al ministero degli Esteri: ”Traggo dagli incontri delle ultime 48 ore – ha osservato – un senso molto forte e concreto dell’eccellente collaborazione che esiste tra Unhcr e governo italiano“. Dal governo italiano, ha ancora aggiunto il responsabile dell’Agenzia dell’Onu, “ho ricevuto assicurazioni positive che riprenderanno tutti i tipi di evacuazione di migranti e rifugiati più vulnerabili dalla Libia, sia dirette in Italia sia attraverso altri Paesi africani. Questo tipo di evacuazioni è stato ridotto considerevolmente durante la fase acuta della pandemia, per motivi obiettivi. È importante che vengano riprese, e in questo contesto, ho anche avuto l’assicurazione che i famosi corridoi umanitari riprenderanno non soltanto dalla Libia, ma anche da altri Paesi”.
“L’Italia e l’Unhcr restano attente alla situazione libica e anche, da un certo punto di vista, preoccupate o vigilanti sugli sviluppi futuri. I recenti accordi politici tra i vari gruppi in conflitto in Libia sono ragione di aspettative un pò più positive”, ha spiegato il responsabile Onu.
“Saluto l’impegno italiano che abbiamo visto tradotto nella visita del presidente del consiglio a Tripoli qualche giorno fa…..So che c’è stata molta discussione in Italia per alcune dichiarazioni del presidente del consiglio sulla questione della Guardia Costiera libica e delle intercettazioni in mare. Quello che vorrei dire è che c’è stato un investimento in passato nella guardia costiera libica perché aumenti le proprie intercettazioni. Tutte le istituzioni di un paese sono legittimate a fare operazioni nelle proprie acque territoriali, ma quello che mi preoccupa è che lo stesso investimento non è stato fatto in altre istituzioni libiche, preposte a occuparsi delle persone sbarcate in Libia.
“Bisogna continuare a operare perché i centri di detenzione siano progressivamente chiusi. In quelli cosiddetti ufficiali ci sono ancora più di 4000 detenuti, di cui un quarto circa noi riteniamo essere migranti e rifugiati, e siccome non tutti possono essere evacuati dalla Libia, è importante lavorare per stabilizzare le persone che escono dei centri di detenzione perché non diventino vittime di trafficanti”, ha concluso.