ROMA 31 MARZO – La proposta di un nuovo Trattato internazionale per la preparazione e la risposta alle pandemie è stata lanciata congiuntamente dal direttore generale dell’OMS Tedros Ghebreyesus e da altri 20 leader mondiali, tra cui il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Anche il premier italiano Mario Draghi è fra i firmatari della proposta, che fa seguito a un editoriale pubblicato da diverse testate giornalistiche del mondo. L’articolo è firmato tra gli altri anche da leader europei come Boris Johnson, Emmanuel Macron, Angela Merkel e Mark Rutte, e ancora dal presidente sudcoreano Moon Jae-in, quello sudafricano Cyril Ramaphosa, l’indonesiano Joko Widodo e il cileno Sebastian Pinera.
”Il mondo non può aspettare la fine di questa pandemia per prepararsi a lottare contro la prossima”, ha detto Tedros Ghebreyesus, ringraziando il presidente del Consiglio europeo per aver lanciato la “potente idea” di un Trattato globale per lottare contro le pandemie. “490 giorni di emergenza globale – ha spiegato – hanno messo a nudo il peggio e il meglio dell’umanità. Dobbiamo agire con coraggio… e il tempo di agire è ora” .
Mentre il Covid-19 ”approfitta delle nostre debolezze e divisioni questo impegno collettivo rappresenta una tappa importante per consolidare la preparazione alle pandemie al massimo livello politico”, afferma l’appello, aggiungendo che ”Ci saranno altre pandemie e altre situazioni d’emergenza sanitaria di grande ampiezza. Nessun governo, né alcun organismo multilaterale può, da solo, far fronte a questa minaccia”.
Il progetto di trattato dovrebbe fondarsi sul “Regolamento sanitario internazionale”, uno strumento giuridico varato nel 2005.
Secondo Michel, “il Trattato è utile per tracciare una cornice internazionale per la cooperazione, a partire dallo scambio di informazioni quando affrontiamo l’inizio di una possibile pandemia, per investire nella ricerca e avere medicine e quanto occorre per affrontare la pandemia”, e anche per avere più trasparenza per tutti sulle catene di approvvigionamento e il livello di produzione dei vaccini. La pandemia di coronavirus è stata, per i firmatari un “duro e doloroso promemoria dell’assioma che nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro”.