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Guerini in Somalia e Gibuti, impegno dell’Italia in Africa è un unicum per la sicurezza di tutti

ROMA, 25 MARZO –  ”L’impegno italiano in Africa è un unicum: nel Sahel, nel Corno d’Africa, nel Golfo di Guinea e in Libia si decide la nostra sicurezza e per questo è necessario far convergere gli sforzi attuali verso una visione sistemica sotto l’egida dell’Unione Europea. Le conseguenze della crisi di questa grande area e la forte ripresa della minaccia terroristica jihadista si riflettono nel Mediterraneo e in Europa”. Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini al termine della sua visita di due giorni a Gibuti e in Somalia dove ha incontrato i militari italiani impegnati nelle missioni nei due Paesi del Corno d’Africa.
Nel corso dei suoi incontri con il Presidente della Repubblica di Gibuti Isamail Omar Guelleh e con il Ministro della Difesa Hassan Omar Mohamed Bourhan, che lo hanno ringraziato per il lavoro dei militari italiani, Guerini ha affermato: ”Gibuti svolge un ruolo fondamentale per la stabilità della regione, agendo da facilitatore e da promotore del dialogo e della cooperazione tra i paesi dell’area e voglio esprimere il mio plauso per gli sforzi del Paese nel contrasto al terrorismo internazionale”. E poi ha aggiunto “l’Italia intende continuare a supportare lo sviluppo delle forze di sicurezza locali attraverso i nostri programmi di addestramento”.
Proprio in questi giorni infatti l’Italia ha assunto nuovamente il Comando della Forza Navale di Atalanta, imbarcato su Nave Carabiniere. E a bordo della nave il Ministro, accompagnato dall’Ambasciatore d’Italia in Etiopia Arturo Luzzi, rivolgendosi al Contrammiraglio Luca Pasquale Esposito, Comandante dell’Operazione EUNAVFOR Somalia Atalanta e al Comandante della nave, Capitano di Fregata Alessandro De Lucia ha detto: ”Garantire la sicurezza marittima è la ragione che ci porta ad essere presenti anche in mari lontani dalle nostre coste, per contrastare il fenomeno della pirateria, che continua a destare grande preoccupazione e a rappresentare una minaccia grave per la libertà di navigazione del traffico mercantile e anche per il trasporto degli aiuti umanitari”.
Nel saluto al personale della Base Militare italiana di Supporto della Missione in Gibuti e della Missione Bilaterale di Addestramento delle Forze di Polizia somale e gibutiane, con alla guida rispettivamente il Colonnello Luigi Bigi e il Colonnello Giuseppe Corso, Guerini, nel sottolineare l’importanza del lavoro svolto dai militari e dai carabinieri in una realtà come Gibuti, ”piccola ma cruciale per la sua posizione nevralgica nella regione”, ha detto “la cooperazione internazionale rappresenta da sempre il pilastro dell’azione della Difesa per contribuire a rafforzare la stabilità e garantire la pace. È nostra intenzione continuare a partecipare in maniera significativa alle iniziative dell’Unione Europea per il Corno d’Africa. La presenza militare italiana è anche a tutela degli interessi nazionali”.
Atterrato poi a Mogadiscio il Ministro, accompagnato dall’Ambasciatore d’Italia in Somalia Alberto Vecchi, ha incontrato il Ministro di Stato per la Difesa Mohamed Ali Hagaa. ”Il legame tra i nostri paesi ha radici storiche – ha detto – la Somalia è un partner prezioso ed irrinunciabile e siamo consapevoli che la stabilità dell’intera regione poggia sulla sua prosperità…. l’Italia, come chiesto dalle autorità somale, continuerà ad operare al fianco della Difesa somala nell’addestramento e nello sviluppo delle sue forze di sicurezza”.
Sempre a Mogadiscio, poi, nel saluto ai militari dell’European Union Training Mission Somalia (EUTMS) sotto la guida del Generale di Brigata Fabiano Zinzone, ha definito il comando assegnato all’Italia è il frutto della vostra elevata professionalità e del vostro straordinario lavoro quotidiano a favore dell’addestramento delle forze somale. Dai pattugliamenti antipirateria nel Golfo di Guinea alla missione in Somalia, le Forze Armate italiane sono impegnate per migliorare le capacità di difesa e sicurezza locali in Niger e in Mali dove il primo nucleo di militari della Task Force Takuba è arrivato da pochi giorni e a breve verrà schierato uno squadrone di elicotteri per evacuazione medica”. E ha concluso ”stiamo fornendo il nostro contributo in missioni europee, NATO e Onu. Esserci significa lavorare per la pace ma soprattutto non lasciare spazi liberi a chi vuole minare la stabilità”.

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