PARIGI, 4 GENNAIO – ”Riaffermiamo il primato dell’istruzione, della scienza, della cultura e della conoscenza per aiutare noi stessi a superare questa crisi”: lo ha detto la Direttrice Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay nella prefazione alla pubblicazione ‘UNESCO 2020 Snapshots’ che presenta il lavoro dell’Organizzazione dell’Onu per fronteggiare la pandemia da Covid-19 attraverso fatti e cifre, momenti salienti dell’anno, storie concrete dal campo e dallo staff UNESCO nel mondo. Secondo Azoulay ”il 2020 è stato l’anno degli sconvolgimenti senza precedenti, l’anno del COVID-19. Quella che è iniziata come una crisi sanitaria è divenuta sistemica, con conseguenze che hanno posto l’UNESCO al centro di sforzi condivisi per sviluppare risposte urgenti”.
La responsabile dell’agenzia dell’Onu ha ricordato che ”la chiusura delle scuole in tutto il mondo ha costretto più di 1.5 miliardi di alunni e studenti a rimanere a casa al culmine della pandemia nel 2020. Si è trattata della peggiore interruzione scolastica della storia, e siamo ancora lontani dal conoscere la piena portata delle sue conseguenze a lungo termine. Il mondo della cultura è stato colpito dalla chiusura delle istituzioni culturali, teatri, librerie e annullamento di festival. Oltre alle nuove preoccupazioni derivanti dall’uso della scienza e della tecnologia, in particolare dell’intelligenza artificiale, dobbiamo considerare le questioni relative alla libertà e alla qualità d’informazione”. Ma l’Unesco non dimentica l‘ambiente: ”Dobbiamo anche ricordare la crisi ecologica, il contesto in cui si sono verificati i recenti danni. Questi ultimi mesi la comunità internazionale ha dovuto affrontare un’emergenza senza precedenti”, ha aggiunto.
Nel campo dell’istruzione – ha ricordato Azoulay – l’UNESCO ha istituito una Coalizione Globale per l’Istruzione al fine di garantire la continuità dell’apprendimento e di lavorare alla riapertura delle scuole, prestando molta attenzione alle ragazze, che risultano particolarmente a rischio. Da questa esperienza ci stiamo ora preparando a trarre insegnamenti per rafforzare la resilienza a lungo termine dei sistemi educativi, oltre a riflettere sul futuro dell’istruzione”.
Per quel che riguarda l’ambiente e la biodiversità, la rete unica dell’UNESCO – le sue Riserve, i suoi programmi di cooperazione internazionale sugli oceani, l’acqua e la scienza – ha dimostrato ancora una volta quanto può contribuire ad affrontare questa crisi e quelle a venire.
”Abbiamo adottato misure volte a garantire che le scienze sociali possano realizzare la loro analisi della situazione in tempo reale al fine di informare le politiche pubbliche e in modo tale che la scienza aperta possa giovare a tutti – ha aggiunto – Stiamo elaborando inoltre i principi etici necessari per garantire che l’intelligenza artificiale, ormai onnipresente, sia rispettosa del bene comune. L’UNESCO si è mobilitata per proteggere il patrimonio culturale dallo sciacallaggio e per assicurarsi che la cultura – in tutta la sua diversità, con tutti gli elementi essenziali e fondamentali che porta nelle nostre vite – possa risorgere e reinventarsi.
Infine, ha concluso la direttrice generale, ”abbiamo lavorato duramente per promuovere informazioni trasparenti e accessibili, per sostenere i media indipendenti e, più in generale, per difendere la libertà di espressione. Abbiamo visto quanto questo sia cruciale, soprattutto in questi tempi di pandemia….Il 2020 è quindi un anno cruciale. È un anno che illustra il ruolo svolto dall’UNESCO per i beni comuni rappresentati dall’istruzione, dalla cultura, dalla scienza e dalla libertà di informazione. È anche un anno cruciale per il multilateralismo, che deve essere rafforzato per rispondere efficacemente alle sfide globali”.