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Il Premio Nobel per la Pace 2020 va al World Food Programme

OSLO, 9 OTTOBRE – Il premio Nobel per la pace 2020 è stato assegnato al World Food Programme e nel prestigioso e per la verita’ inasopettato riconoscimento c’e’ anche un po’ di ItaliaL’agenzia delle Nazioni Unite contro la fame nel mondo ha infatti il suio quartier generale a Roma e si avvale come struttura logistica della base UNHRD appoggiata a Brindisi.

“La pandemia di coronavirus ha contribuito a un forte aumento del numero di vittime della fame nel mondo. In Paesi come Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, la combinazione di conflitto e pandemia ha portato a un drammatico aumento del numero di persone che vivono sull’orlo della fame. Il Wfp ha dimostrato un’impressionante capacità di intensificare i propri sforzi. Come ha affermato la stessa organizzazione,fino al giorno in cui avremo un vaccino medico, il cibo è il miglior vaccino contro il caos”, si legge nelle motivazione del premio annunciato oggi a Oslo dal comitato norvegese del Nobel.

“Grazie di cuore al Nobel Committee per aver onorato il World Food Programme con il Nobel per la pace 2020. Questo è un potente promemoria per il mondo che la pace e #famezero vanno di pari passo”, ha replicato l’agenzia del polo alimentare romano diretta dall’americano David Beasley in un messaggio su Twitter.

Si contavano quest’anno 318 candidati per la categoria che non ha mai mancato di riservare sorprese nella storia del premio assegnato dall’istituto norvegese. Di questi 211 erano individui e 107 organizzazioni. Sono state quindi smentite ancora una volta le previsioni della vigilia che vedevano tra i candidati più accreditati l’attivista green Greta Thunberg e l’Organizzazione mondiale della sanità, oltre all’oppositore russo Alexei Navalny e ad un improbabile Donald Trump. “Sono senza parole per la prima volta nella mia vita”, ha commentato a caldo il direttore Beasley, commosso ma forse anche con un pizzico di compiacimento per la decisione del Comitato che non si è fatto influenzare dal circo mediatico alimentato dalle manifestazioni oceaniche pre Covid di Greta o dall’attenzione spasmodica del mondo, in piena crisi pandemica, verso le quotidiane conferenze stampa del direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si è detto felice per l’assegnazione del Nobel al Wfp, “primo soccorritore mondiale in prima linea contro l’insicurezza alimentare”.  “Fieri di ospitarvi a Roma e di collaborare per la sicurezza alimentare e la lotta alla fame nel mondo, soprattutto nelle aree bisognose di assistenza umanitaria, priorità della Cooperazione italiana”, ha twittato la Farnesina. Mentre la Fao – che insieme al Wfp e all’Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) ha anch’essa sede a Roma – ha ringraziato la comunità internazionale per il riconoscimento dell’importanza della sicurezza alimentare. (@OnuItalia)

 

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