ROMA, 8 SET – Riscaldamento globale, la deforestazione, i parassiti e le malattie e la perdita di impollinatori stanno compromettendo la produzione del caffè e quella del cacao, che rischiano di diventare prodotti introvabili. Senza adeguati meccanismi di conservazione, misure di monitoraggio e conservazione delle sementi, queste colture potrebbero diventare un ricordo del passato in molte regioni del mondo. Per mettere a punto una strategia che salvi due delle colture più minacciate al mondo, le Missioni Permanenti Italiane e Svizzere alle Nazioni Uniteissioni hanno organizzato per oggi con l’Alleanza della Bioversità Internazionale e CIAT un seminario online ”How do you like Cocoa and coffee?” .
L’evento fa parte dell’iniziativa Mediterranean Diet’s Principles for Agenda 2030, una serie di sessioni tematiche promosse dalla Rappresentanza Permanente Italiana che mirano a sensibilizzare su come la Dieta Mediterranea possa contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Al di là della perdita di due piaceri della vita, il drastico declino della produzione di cacao e caffè significherebbe anche cancellare il patrimonio culturale che accompagna queste due colture. Pur essendo colture esotiche cacao e caffè sono ormai parte integrante della cultura culinaria del bacino mediterraneo, dove vengono consumati e utilizzati quotidianamente nella produzione alimentare, dolciaria e nelle nostre cucine.
C’è poi la questione economica; circa il 70% del caffè del mondo e il 90% dell’approvvigionamento globale di cacao, infatti, provengono da piccoli agricoltori in Africa, Asia e America Latina. La recente crisi del COVID-19 sta esercitando un ulteriore danno. A causa del prolungato blocco globale, la domanda di cacao e caffè è crollata, portando giù i prezzi negli ultimi tre mesi. Di conseguenza, i Paesi che si affidano al caffè o al cacao come principali settori dell’economia potrebbero vedere una significativa diminuzione del loro PIL. Con la produzione di cacao e caffè concentrata in alcune delle parti più povere del mondo, garantire rendimenti più elevati e più sostenibili può essere un’ancora di salvezza dalla miseria per le famiglie agricole e le comunità rurali.
Il seminario è volto quindi ad analizzare strumenti, approcci e innovazioni per preservare e promuovere la diversità di cacao e caffè per rafforzare i mezzi di sussistenza dei piccoli agricoltori e garantire il funzionamento delle catene di approvvigionamento. Un’occasione per mostrare le migliori pratiche e approcci per collegare meglio i produttori e i consumatori di cacao e caffè e migliorare le opportunità di mercato per i piccoli agricoltori. L’iniziativa, moderata da Romano De Vivo, del Centro per la Responsabilità Aziendale e la Sostenibilità presso l’Università di Zurigo, vede la partecipazione di Vincenza Lomonaco, Rappresentante Permanente d’Italia presso le Agenzie Onu a Roma, il suo collega svizzero, Ambasciatore Pio Wennubst, Juan Lucas Restrepo, Direttore Generale dell’Alleanza di Bioversity International e CIAT e Massimo Riccardo, Rappresentante Permanente Italiano presso l’UNESCO.