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Mutilazioni genitali: diritti umani, all’unanimità Onu vota nuova risoluzione

GINEVRA, 17 LUGLIO – Una nuova Risoluzione sull‘eliminazione delle mutilazioni genitali femminili è stata approvata all’unanimità dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Il testo era stato promosso dai paesi del Gruppo Africano, che avevano chiesto venisse espressa una forte condanna della comunità internazionale.  ”La pratica di tale barbarie costituisce una forma di tortura o maltrattamento ed una minaccia al pieno esercizio di diritti e libertà fondamentali di donne e ragazze”, era scritto nel testo mediato dall’Italia a nome dell’Unione europea.

La Risoluzione adottata a Ginevra ”rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta alle mutilazioni genitali femminili ed un nuovo progresso in ambito ONU, e delle istituzioni ginevrine in particolare, che hanno confermato come le mutilazioni genitali femminili costituiscano una grave violazione dei diritti umani”, ha commentato l’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra.

Il contrasto al fenomeno delle mutilazioni genitali femminili che, secondo dati UNFPA, interessa ancora oggi circa 200 milioni di ragazze su scala globale, rappresenta una delle priorità dell’azione internazionale dell’Italia per la promozione e la tutela dei diritti umani nonché un punto importante per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che prevedono l’impegno a porre a tale pratica ed ai matrimoni precoci e forzati entro il 2030.

Anche in tale circostanza, l’Italia ha confermato il suo tradizionale impegno e la sua leadership sul tema partecipando ai negoziati a nome dell’intera Unione Europea e favorendo il raggiungimento dell’accordo sul testo, il cui successo è dimostrato dal forte sostegno già assicurato da 107 paesi co-sponsor.

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