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23 Dicembre 2024

Covid-19: Amref, ecco cosa stiamo facendo in Africa per combatterlo

ROMA, 21 MAGGIO – L’organizzazione sanitaria africana Amref ha reso noto gli ulteriori sviluppi della lotta al Covid-19 che sta conducendo in Africa nonostante l’impatto ancora relativo che la pandemia sta avendo sul continente. Consapevole anche delle ricadute economiche e sociali, la ong continua ad operare con progetti innovativi e partnership di rilievo: dopo l’uso del sistema Leap da parte del Governo del Kenya, anche il Ministero della Salute etiope ne ha ufficializzato l’uso.

Leap.  Si tratta della piattaforma mHealth, progettata in Africa, per l’Africa. Leap è una soluzione di apprendimento mobile per la formazione di operatori sanitari (CHW), attraverso la quale, ad oggi, Amref è riuscita a formare 54.640 operatori sanitari e a raggiungere circa 1.800.000 di persone, grazie alla rapida ed efficace divulgazione di informazioni. Inoltre, si prevede l’aggiunta di un sistema di geo-localizzazione in modo tale che, tramite la piattaforma, si avrà modo di rintracciare i CHW, scoprire dove si trovano gli impianti per il lavaggio delle mani, le strutture sanitarie e le aree sensibili da evitare.

Dati e stime. Fino a ieri erano 53 gli Stati africani colpiti dal Covid19, con un totale di 84mila contagi e 2700 mila decessi. Secondo i dati offerti da Githinji Gitani, Direttore Generale di Amref Health Africa – in un incontro a Nairobi tenuto la scorsa settimana – le statistiche degli ultimi giorni indicano un tasso di crescita dei casi del 3.6% nel continente africano, e 6.7% in tutto il mondo. Inoltre, il Global CEO di Amref Health Africa ha offerto un’analisi della curva dei contagi nel continente, dichiarando che, secondo l’andamento degli ultimi mesi, entro il 15 di giugno si stimano 103.000 casi totali, circa 6.350 decessi, e circa 4.150 ospedalizzazioni.

Ricerca su giovani. Pubblicata recentemente da Amref una ricerca sui giovani. Tra il 30 aprile e il 5 maggio sono stati intervistati 2.153 giovani in 47 contee del Kenya. Secondo la ricerca la conoscenza dei sintomi e delle pratiche di prevenzione COVID-19 è elevata, con circa il 90% dei giovani in grado di identificare correttamente almeno tre sintomi. Secondo l’indagine il COVID-19 ha significativi effetti negativi sulla salute mentale e sullo stato economico e sociale dei giovani. Quasi un terzo (27%) è stressato, e il 30% ha riferito di ”vivere nella paura”. Circa il 12% ha riferito un aumento del crimine nel proprio quartiere, il 50% ha registrato una significativa riduzione del reddito e il 22,9% degli occupati ha riportato una perdita completa dei posti di lavoro. Inoltre, il 34% ha registrato un aumento delle spese domestiche e il 33% ha registrato un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.

Materiali in braille. In Zambia Amref ha collaborato con il Ministero della Salute per la realizzazione e la stampa di 3.000 materiali IEC (Information, Education and Communication) riguardanti il COVID-19 per le persone con disabilità visive. Il materiale IEC è stato stampato in braille, con lo scopo di educare e diffondere informazioni su COVID-19 ai non vedenti. Ciò darà la possibilità alle persone interessate di avere accesso e comprendere le misure di sicurezza da implementare e le informazioni necessarie riguardanti la diffusione del Coronavirus, perché la mancanza di informazioni espone a un rischio maggiore di infezione.

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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