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Covid-19: le proposte delle Ong per sostenere la Cooperazione in emergenza

ROMA, 16 APRILE – Il sito Infocooperazione rileva in un intervento che a più di tre settimane dalla riunione del tavolo tecnico sull’emergenza Covid-19 costituito tra AICS e rappresentanze degli attori della cooperazione internazionale emergono sempre più forti una serie di elementi che già a quel tavolo sono state sottoposte, questioni che hanno a che fare con la sostenibilità economica e finanziaria dei progetti presenti e futuri. Preoccupazioni che hanno dato luogo nei giorni scorsi a numerose proposte concrete messe in campo dalle reti di rappresentanza delle ONG (AOI, Cini e Link) e da singole organizzazioni.

Progetti in corso

•Consentire varianti onerose giustificate su specifiche voci di budget dei progetti in modo da poter inserire costi che si sono resi necessari e che non erano preventivati nel budget originario.
•Considerare ammissibili una serie di spese straordinarie legate direttamente alla pandemia (dispositivi, misure sicurezza, smart working, ecc) e aumentare la percentuale di variazione ammissibile tra le voci di budget per dare più flessibilità alle organizzazioni durante l’implementazione in questa fase.
•Consentire la rendicontazione anticipata al raggiungimento del 50 % delle spese sostenute (anziché il 70%) in modo da garantire liquidità disponibile per i soggetti esecutori.
•Incrementare il contributo a tutte le iniziative già approvate. Una proposta che si estenderebbe a tutte le iniziative già approvate in Italia e all’estero viene suggerita da Nino Sergi – presidente emerito di Intersos e policy advisor di Link 2007 – che propone all’AICS di autorizzare variazioni non onerose fino al 40% tra le voci di spesa e incrementare fino al 30% i contributi alle iniziative già approvate per garantire le attività di informazione e contenimento della diffusione del virus, la protezione sanitaria del personale, l’aumento dei costi stipendiali, previdenziali e assicurativi relativi allo staff coinvolto nei progetti.

A sostegno delle organizzazioni
•Eliminare la quota di co-finanziamento prevista nei progetti da parte dei soggetti esecutori attraverso un aumento della quota di finanziamento da parte di AICS e/o permettere la sostituzione di tale quota con risorse valorizzate o in natura.
•Costituire un fondo rotativo che possa assicurare credito alle OSC. Si tratta di una richiesta che arriva da più voci nelle ultime settimane. A formalizzarla in un post pubblicato la scorsa settimana è Giampaolo Silvestri, Segretario generale di Fondazione AVSI. Per favorire la liquidità del sistema un ruolo importante potrebbe essere giocato dalla Cassa Depositi e Prestiti che potrebbe utilizzare una parte del fondo rotativo per anticipare – tramite prestiti – risorse alle ONG, sulla base dei progetti in essere a condizioni molto vantaggiose con piani di rientro molto lunghi; oppure potrebbe fornire garanzie alle banche che a sua volta possono anticipare i fondi alle ONG.
•Cofinanziamento ONG a progetti finanziati dalla UE. A proporlo è Gloria Zavatta – presidente di Cesvi – che chiede all’AICS di entrare sostanzialmente come partner delle ONG nei progetti europei già in corso per coprire il cofinanziamento residuo.

 

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