NEW YORK, 9 GENNAIO – Approda a New York, nei dieci anni del catastrofico terremoto ad Haiti, “A Breath”, letteralmente respiro, l’opera realizzata nel 2011 all’interno della base logistica della Minustah (missione di peacekeeping dell’Onu) a Port au Prince dallo scultore viterbese Davide Dormino in memoria delle vittime delle Nazioni Unite per il catastrofico terremoto del 12 gennaio 2010.
Il fratello di Dormino, Marco, fotografo dell’Unicef, quel giorno si salvò per soffio, uscendo dall’edifico dell’Onu una manciata di secondi prima che si sbriciolasse. Persero invece la vita due funzionari italiani delle Nazioni Unite, Cecilia Corneo e Guido Galli.
La scultura, commissionata dalle Nazioni Unite sara’ installata nel North Lawn del Palazzo di Vetro, evoca un sospiro, l’istante prima che la terra iniziasse a tremare. Una pila di fogli di ferro sono poggiati su un blocco di cemento. Un foglio è scivolato a terra, su questo ci sono scritti i nomi delle persone che hanno perso la vita in un minuto: nomi senza cognomi, senza ordine alfabetico, poichè, quando la morte arriva, non segue una logica. Nella catastrofe persero la vita oltre 300.000 haitiani e Dormino ha immaginato che tra quei nomi ci potessero essere anche i loro. La commemorazione e’ in programma il 17 gennaio nella Sala della Meditazione dell’Assemblea generale e Dormino sara’ presente.
Negli ultimi anni Dormino ha realizzato opere pubbliche ad ambientali permanenti come Atlante (2019), Poltergeist_monumento all’invisibile (2019), Naviganti_monumento all’immaginazione (2017) Anything to say? A monument to courage (2015), una scultura itinerante in bronzo passata per la sede Onu di Ginevra che ritrae, in piedi su tre sedie, con a fianco una quarta sedia vuota, tre personaggi contemporanei simbolo della libertà: Edward Snowden, Julian Assange e Chelsea Manning. (@OnuItalia)