NEW YORK, 22 OTTOBRE – “Costruire ed espandere partenariati sostenibili e di lungo termine con i paesi africani è una priorità della politica estera italiana. L’Italia, tra le prime dieci economie che investono nel continente e tra i primi dieci paesi donatori, è pronta ad intensificare questo impegno per promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo, sostenere i processi di integrazione regionale e l’espansione di settori chiave come l’agricoltura, le infrastrutture, la sanità, l’istruzione”. Lo ha detto oggi l’Ambasciatrice Mariangela Zappia, Rappresentante Permanente italiana all’ONU a New York, in occasione del dibattito in Assemblea Generale sul Nuovo Partenariato per lo Sviluppo dell’Africa (NEPAD).
L’Agenda 2030 e l’Agenda 2063 dell’Unione Africana rappresentano il quadro di riferimento imprescindibile di questa collaborazione strategica, ha detto la Zappia osservando che “sono molti i progressi conseguiti verso la pace e la stabilità in Africa. Il Premio Nobel per la Pace al Primo Ministro etiopico Abiy Ahmed è un riconoscimento alla sua leadership e ai passi storici compiuti verso la riconciliazione nel Corno d’Africa, ma è anche un incoraggiamento a proseguire questo percorso di pace – come sta accadendo anche in Sudan e in Repubblica Centrafricana – nonostante le sfide che ancora restano da affrontare”.
L’Architettura di Pace e Sicurezza Africana, il rafforzamento della cooperazione tra ONU e Unione Africana e delle collaborazioni trilaterali con l’Unione Europea, sono strumenti importanti che l’Italia sostiene, ha detto ancora l’Ambasciatrice osservando che “l’Africa è il continente del futuro. Questo ruolo le va riconosciuto anche alle Nazioni Unite, che vanno riformate per consentire ai Paesi africani di fornire un maggiore contributo al mantenimento della pace e della sicurezza internazionali”. A questo proposito la Zappia ha ricordato la proposta del Gruppo Uniting for Consensus, coordinato dall’Italia, che “riconosce e sostiene la legittima aspirazione dell’Africa ad essere meglio rappresentata in un Consiglio di Sicurezza riformato, più democratico, rappresentativo, responsabile, trasparente ed efficace”. (@OnuItalia)
