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Libia: dopo nuovo naufragio UNHCR chiede misure urgenti per salvare vite

ROMA, 28 AGOSTO – Nel confermare l’ennesimo naufragio ieri al largo delle coste della Libia nel quale potrebbero essere annegate almeno 40 persone, l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha rinnovato la sua richiesta urgente di intervento per salvare vite umane. Secondo l’organizzazione circa 60 sopravvissuti sono stati soccorsi e portati a terra nella città costiera di Al-Khoms, a circa 100 chilometri a est di Tripoli, in operazioni di salvataggio condotte dalla Guardia costiera libica e da pescatori locali, sono in corso da questa mattina.

I team dell’UNHCR stanno fornendo ai sopravvissuti assistenza medica ed umanitaria. ”Non dobbiamo semplicemente accettare queste tragedie come inevitabili – ha affermato Vincent Cochetel, Inviato Speciale dell’UNHCR per il Mediterraneo Centrale – La compassione deve ora tradursi in azioni che impediscano la perdita di vite in mare e la perdita della speranza che è ciò che più di ogni altra cosa motiva le persone a rischiare la vita”.

Quest’ultimo episodio segue di poche settimane un naufragio nel quale erano state stimate circa 150 vittime, cosa che lo aveva reso la peggior sciagura nel Mediterraneo di quest’anno. Con la tragedia di ieri, si stima che circa 900 persone abbiano perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo nel 2019.

L’UNHCR chiede nuovi sforzi per limitare la perdita di vite in mare, tra cui il ritorno delle navi di ricerca e soccorso degli Stati Membri dell’UE. Le restrizioni legali e logistiche alle operazioni di ricerca e soccorso delle ONG, sia in mare che per via aerea, devono essere eliminate. Gli Stati costieri dovrebbero facilitare, non ostacolare, gli sforzi dei volontari per fermare le morti in mare. Queste misure, sostiene l’organizzazione,  dovrebbero andare di pari passo con l’aumento delle quote di evacuazione e di reinsediamento per portare in salvo i rifugiati intrappolati in Libia.

Il naufragio è avvenuto nello stesso giorno in cui il vice Alto Commissario dell’UNHCR per i Rifugiati, Kelly Clements, ha visitato la Libia per valutare le crescenti esigenze umanitarie del paese. Clements ha chiesto un maggiore supporto alle persone colpite dalla violenza in atto, fra i quali rifugiati e migranti, e ha ribadito la richiesta dell’UNHCR di porre fine alla detenzione arbitraria di persone soccorse in mare e riportate in Libia. Clements ha promesso l’impegno dell’UNHCR di collaborare con le autorità libiche alla creazione di alternative alla reclusione per oltre 4.800 rifugiati e migranti attualmente prigionieri all’interno dei centri di detenzione.

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