ROMA, 31 LUGLIO – Dopo diversi anni di lieve miglioramento, le emissioni che riguardano più di metà dei 26 responsabili dell’inquinamento atmosferico monitorati dall’Europa sono aumentate nel 2017 rispetto all’anno precedente. l’European environment agency (Eea) nel suo rapporto ”European Union emission inventory report 1990-2017”, segnala che le misure attuate fino ad ora dai Paesi dell’Ue sono state meno efficaci di quello che ci si aspettava.
La relazione, inviata all’ Unece Convention on Long-range Transboundary Air Pollution (la Convenzione che mira a ridurre gradualmente l’inquinamento atmosferico in base a quanto previsto dal Protocollo di Goteborg), fa il punto della situazione raccogliendo al suo interno le rilevazioni che arrivano dai settori maggiormente responsabili della ‘mal-aria’ comunitaria: agricoltura, trasporti, industria e domestico.
”L’inquinamento atmosferico è il più grande rischio ambientale per la salute umana in Europa”, si legge nel rapporto, ”causa problemi respiratori e riduce la durata della vita. La scarsa qualità dell’aria causata dall’inquinamento atmosferico può anche danneggiare la vegetazione e gli ecosistemi sensibili a questo genere di modifiche. Inoltre, numerosi inquinanti atmosferici contribuiscono ad alimentare i cambiamenti climatici”.
Particolare attenzione viene posta all’inquinamento proveniente dal residenziale: un fattore poco conosciuto ma che ha conseguenze devastanti sulla salute collettiva. Proprio le attività svolte tra le mura domestiche generano gran parte dell’inquinamento urbano, con i processi di riscaldamento e raffrescamento che sono ritenuti responsabili degli impatti più negativi.