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Criminalita’ organizzata e terrorismo: Italia chiede approccio globale e collaborativo

NEW YORK, 9 LUGLIO – Come Paese particolarmente esposto alle conseguenze di tutte le forme di tratta al centro del Mediterraneo, l’Italia attribuisce la massima importanza ai legami tra gruppi criminali organizzati e terrorismo. “L’azione dei gruppi organizzati rappresenta una seria minaccia e raccomandiamo gli sforzi messi in atto dal sistema delle Nazioni Unite e dalle organizzazioni internazionali per reagire con un approccio globale e collaborativo”, ha detto un delegato italiano durante un dibattito aperto del Consiglio di sicurezza sui collegamenti tra terrorismo internazionale e criminalità organizzata organizzato dalla presidenza di turno peruviana.

L’Italia ha sottolineato un punto essenziale: “Abbiamo bisogno di più informazioni e di ricerche più basate sull’evidenza per definire non ‘se esistono queste connessioni’ (sappiamo che ci sono), ma ‘come e dove’ esistono e ‘in che forme hanno un impatto sulle nostre società’.” Ha poi illustrato l’esperienza italiana nella lotta ai legami tra terrorismo e gruppi criminali.

La Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo (DNA), istituita nel 1991, ha il mandato di combattere la criminalità organizzata e, in conformità con la risoluzione UNSC. 2178, di contrastare il terrorismo. La DNA non ha potere investigativo diretto o operativo ed è incaricata di coordinare il lavoro di tutti gli uffici del pubblico ministero per condividere informazioni, evitare sovrapposizioni e fornire competenze specifiche. Le conseguenze positive di questo meccanismo sono: una maggiore specializzazione dei pubblici ministeri; cooperazione più efficace con le forze dell’ordine; una più stretta cooperazione a livello internazionale e un uso più coordinato delle informazioni e delle prove.

Negli ultimi due anni, la Direzione antimafia ha raccolto prove dei contatti esistenti e, in alcuni casi, della cooperazione operativa tra gruppi criminali organizzati e persone appartenenti a gruppi terroristici in Italia e all’estero. Parte di questi elementi si riferiscono a implicazioni finanziarie. In alcuni casi, le azioni criminali sono state eseguite come fonte di fondi illegali poi destinati all’ambiente terroristico; in diversi casi, le reti criminali sono state sfruttate per garantire il trasferimento sicuro di fondi di provenienza sia legale che illegale per sostenere i bisogni dei terroristi. A tale riguardo, il delegato ha ricordato il memorandum d’intesa firmato tra l’UNOCT e la Guardia di Finanza che migliorerà l’azione comune contro i flussi finanziari illegali legati alle reti terroristiche. (@OnuItalia)

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