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UNESCO: Venezia in pericolo; Bonisoli, “non entra nella black list”

BAKU, 4 LUGLIO – “Venezia era in pericolo ma non sarà inserita nella black list”. La decisione e’ stata presa a nel corso della riunione per discutere di declassamento dei siti. Lo annuncia il ministro della Cultura Alberto Bonisoli su Twitter.

“Sono stati riconosciuti gli sforzi per la salvaguardia di Venezia. Ora niente più alibi per risolvere il tema delle Grandi navi”, ha detto il sindaco Luigi Brugnaro dopo che l’Unesco, lette le argomentazione della città, non l’ha messa nella lista nera. Una decisione che – secondo Brugnaro – è stata adottata all’unanimità e senza discussione dall’Unesco riunitosi a Baku in Azerbaijan.

“La comunità internazionale dell’Unesco ha riconosciuto gli sforzi che la Città sta facendo sistema con la Regione Veneto mettendo in atto per la salvaguardia del sito. Dal 2015 a oggi, con questa Amministrazione, sono stati fatti importanti passi in avanti. Nello specifico, nel documento adottato dal Comitato si è definita positivamente con un ‘welcome’ la soluzione sulle navi da crociera per raggiungere la Stazione Marittima senza passare per San Marco e il canale della Giudecca ma per la bocca di Lido-Malamocco e il Vittorio Emanuele, con accosto a Marghera per quelle più grandi”.

Secondo Brugnaro, che gira il messaggio al ministero dei trasporti Danilo Toninelli, dall’Unesco arriva un chiaro segnale su come procedere sulle Grandi navi. “Già da subito il 10/15% delle navi può passare attraverso il Vittorio Emanuele, che è la soluzione più rapida e urgente, senza pregiudicare alternative a più lungo termine”. L’UNESCO, osserva il sindaco di Venezia, ha chiesto non solo di avere il progetto dettagliato, ma soprattutto la tempistica di avvio lavori. Una road map già specificata nel piano sviluppato da Venezia Terminal Passeggeri (Vtp), società partecipata dalla Regione Veneto, che consentirebbe in poco più di un anno di eliminare il traffico da San Marco e dal Canale della Giudecca; un progetto completamente finanziato, senza oneri per il pubblico erario”. (@OnuItalia)

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