GINEVRA, 28 GIUGNO – Con un tweet l’Organizzazione mondiale delle Migrazioni (OIM) ha reso noto di aver messo in salvo oltre 400 #migranti abbandonati nel deserto del #Sahara. I migranti erano di 14 nazionalità diverse tra cui Guinea, Costa d’Avorio e Mali. Sono circa 20.000 le persone soccorse nel deserto dall’OIM dall’aprile 2016.
Amadou, 27 anni del Mali, ha raccontato: ”Abbiamo camminato per ore sotto il sole senza acqua e senza sapere dove stavamo andando…Tutto a un tratto ho visto il camion dell’OIM venire nella nostra direzione: ci hanno dato subito da bere e da mangiare e ci hanno portato in salvo a Assamaka e poi ad Arlit”.
Gli ultimi salvataggi operati dall’organizzazione dell’Onu hanno riguardato sette donne e quattro bambini provenienti da 14 paesi dell’Africa occidentale, in particolare dalla Guinea Conakry, dal Mali, dalla Costa d’Avorio, che si dirigevano verso il Nord Africa. Anch’esso è stato trasportato ad Assamaka, dove c’è una base dell’OIM
I migranti soccorsi sono mentalmente e fisicamente spossati, feriti, disidratati. Ricevono un immediato aiuto umanitario sotto forma di acqua cibo, cure mediche e psicologiche nei centro di emergenza dell’organizzazione. Poi possono essere trasportati ad Arlit, una grande città a circa 235 km di distanza. Qui i migranti che vogliono tornare nei loro paesi di origine possono usufruire per programmi di aiuti al ritorno volontario nel quadro dell’iniziativa congiunta UE-OIM e quasi il 90 per cento compie questa scelta.
Alhassane Adouel, del quartier generale OIM, ha testimoniato che ”nonostante aver salvato tanti gruppi di migranti, è ogni volta una pena veder arrivare un nuovo gruppo, con neonati in braccio, il viso incrostato di sabbia e gli indumenti completamente stracciati… ti spezza il cuore”.
Quest’ultima operazione è stata la 189/a missione umanitaria dell’OIM nel deserto nigeriano del Tenerè dall’aprile del 2016 e attualmente nessuno sa quante persone siano morte nella traversata del Sahara verso l’Algeria e la Libia. L’attività dell’OIM è supportata dal Dipartimento britannico per lo sviluppo internazionale e dall’Ue nel quadro del Meccanismo di risorse e risposte per i flussi migratori, e si svolge per la maggior parte nei distretti di Agadez, Arlit e Dirkou.
(@novellatop, 28 giugno 2019)