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23 Dicembre 2024

Nestle’ adotta Nutriscore: agroalimentare italiano dice compatto di no

ROMA, 27 GIUGNO – Il comparto agroalimentare italiano reagisce compatto all’annuncio del gigante alimentare
svizzero Nestle’ che entro al fine duellano adotterà l’etichettatura a semaforo Nutriscore, un sistema contrastato dall’talia compatta “perche’ inganna i consumatori”.

Sviluppato in Francia il sistema si basa su cinque lettere (A, B, C, D e E) e un codice di 5 colori dal verde al rosso, a seconda della qualita’ nutrizionale del cibo. Una sorta di bussola per orientare gli acquisti nel carrello della spesa, a seconda del loro contenuto di ingredienti ‘buoni’ (fibre, frutta) o ‘cattivi’ (grassi, zuccheri). Si comincera’ da Francia, Belgio e Svizzera, dove le autorita’ sanitarie gia’ raccomandano il bollino che classifica gli alimenti, fa sapere Nestle’, motivando questa scelta con il fatto che gli europei vogliono sempre di piu’ sapere cosa c’e’ negli alimenti e nelle bevande che consumano.

Immediate le reazioni dell’Italia, che gia’ a fine 2018 era
riuscita a sventare il tentativo dell’Onu di promuovere bollini
allarmistici che avrebbero colpito le tipicita’ Made in Italy.
“Decisione intempestiva e sbagliata”, commenta la Coldiretti,
“sono etichette ingannevoli che, con la semplificazione,
rischiano di sostenere modelli pericolosi per la salute e per il
sistema produttivo di qualita’ del Made in Italy e di promuovere cibi spazzatura”. Dello stesso parere Filiera Italia, “un sistema che va contro una dieta sana ed equilibrata”, anche perche’, sostiene Federalimentare “e’ fuorviante classificare gli alimenti, una buona dieta si ottiene attraverso un’alimentazione varia e bilanciata”.

Per Cia-Agricoltori Italiani, “il semaforo concorre a confondere i consumatori, dando un giudizio semplicistico e distorto sul singolo alimento”. Netta, infine, la bocciatura anche del Codacons, “sembra uno scherzo dove alcuni prodotti fanno male a prescindere, senza tenere conto delle quantita’ consumate”. Per Federalimentare il Nutriscore e’ fuorviante, e penalizza il Made in Italy:”Questi sistemi, che siano i “semafori” inglesi, il “Nutriscore” francese, o gli ottagoni neri adottati dal Cile e dal Perù, non inducono il consumatore a compiere scelte più salutari, dato che mettono l’accento sui singoli alimenti piuttosto che sull’alimentazione nel suo insieme”.

Federalimentare cita l’esempio dell’olio di oliva, penalizzato per i grassi nonostante le sue numerose proprietà benefiche, come il potere antiossidante o l’attività di prevenzione dei disturbi cardiovascolari. Nonostante ciò, l’olio EVO nel Regno Unito è marchiato con il semaforo rosso, in Cile con un segnale di pericolo per la salute e in Francia riceve dal “Nutriscore” un giudizio inferiore a quello assegnato all’olio di colza.

“Tutti i principali indicatori della salute classificano l’Italia tra i Paesi più sani nel mondo, a partire dalla longevità”, ha detto Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare: “Uno dei motivi principali di questo stato di grazia è la nostra alimentazione basata sulla dieta mediterranea, la cui salubrità è certificata da 50 anni di studi. Al contrario, un algoritmo come quello su cui si basa il Nutriscore, non può vantare basi scientifiche consolidate negli anni solide al punto da suggerire alle popolazioni di modificare drasticamente le proprie abitudini alimentari”. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://www.alexahm.com/onuitalia
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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