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Aria pulita: Italia firma piano di azione contro inquinamento

TORINO, 4 GIUGNO – Un posto migliore, dove si respira aria più pulita, può esistere, ma va costruito. Oggi il Paese Italia, sei ministeri e tutte le Regioni, hanno firmato un Patto d’azione estremamente concreto per il miglioramento della qualità dell’aria delle nostre città. “Un anno di negoziato ha dato i suoi frutti: le sfide si vincono tutti insieme”, ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa a Torino, alla conferenza stampa finale della prima giornata del “Clean air dialogue”, il dialogo bilaterale con la Commissione europea per ridurre le emissioni dannose causate dall’industria, dal traffico, dagli impianti di produzione di energia e dall’agricoltura.

“Nel protocollo che abbiamo firmato oggi – ha detto il ministro – sono previsti 400 milioni all’anno con tempi precisi che ogni ministero deve rispettare per mettere in campo le azioni di contrasto alle emissioni. È un impegno forte e vigoroso del Paese, del quale mi faccio garante”.

Il Clean Air Dialogue e’ un appuntamento internazionale cruciale che vede, nel capoluogo piemontese, oggi e domani il Commissario europeo all’Ambiente Karmenu Vella, la sindaca Chiara Appendino, ministri, Regioni e i portatori d’interesse nei vari settori con l’obiettivo di condividere e promuovere le misure più efficaci e le migliori pratiche, presentare i progressi  raggiunti, promuovere le sinergie tra le politiche sulla qualità dell’aria, sul clima, sull’energia, sui trasporti, sull’agricoltura e sulla sanità pubblica.

“Abbiamo riunito qui a Torino – ha osservato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – gli Stati generali dell’aria, una due giorni senza precedenti: in modo strutturato rispetto al passato, in modo risolutivo e inclusivo, per affrontare quella che è una vera e propria emergenza.  Ogni giorno muoiono prematuramente 219 persone a causa dello smog, come dice l’Oms: 80 mila circa morti all’anno. Numeri che dobbiamo azzerare”.

Il Protocollo Aria Pulita’ è stato sottoscritto dalla Presidenza del Consiglio, sei Ministeri, regioni e province autonome. Le misure riguardano i tre settori maggiormente responsabili dell’inquinamento: trasporti, agricoltura e riscaldamento domestico a biomassa. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri viene istituita l’Unità di coordinamento del Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria che individuera’ entro 6 mesi dall’insediamento, ulteriori misure eventualmente adottabili a livello nazionale e a livello locale.

Il Piano d’azione ha una durata di due anni ed è articolato in 5 ambiti di intervento: uno trasversale e quattro tematici. Per ciascun ambito di intervento sono individuate specifiche azioni operative inquadrate in una strategia unica e complessiva. Le misure trasversali vanno dalla razionalizzazione dei sussidi ambientalmente dannosi all’istituzione di un Fondo per il finanziamento del Programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico, fino a 400 milioni di euro all’anno. Il piano ribadisce la necessità  dell’uscita dal carbone, prevista dall’Italia nel 2025, con un’accelerazione per le centrali termoelettriche che ricadono nelle aree oggetto delle procedure di infrazione, attraverso la loro chiusura o la loro trasformazione.

Secondo il commissario europeo all’Ambiente Karmenu Vella, l’Italia stia prendendo seriamente la questione: “Ogni anno muoiono 400 mila persone a causa dell’inquinamento. Solo in Italia 60 mila, con ingenti danni economici, ambientali e agricoli. Come Commissario all’ambiente è questa la mia priorità: un’aria più pulita grazie agli sforzi di tutti i Paesi”.

Il commissario Vella ha giudicato positiva la prima giornata di lavori del “Clean Air dialogue” e ha apprezzato il fatto che più ministeri si siano assunti la responsabilità di risolvere insieme il problema. “Tutti – ha concluso Vella – devono lavorare per avere risultati efficaci. Se da questo ‘Clean Air Dialogue’ si passa a decisioni reali, raggiungiamo il traguardo insieme”.

Per consultare il protocollo clicca qui. (@OnuItalia)

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