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Italia a Ginevra: preoccupazione per nuovo documento OMS su etichette a fronte-pacco

GINEVRA, 6 MAGGIO – Il contenuto di un documento intitolato “WHO guiding principles and framework manual for front-of-pack labelling for promoting healthy diets” e le modalità di preparazione e di distribuzione del documento stesso hanno provocato preoccupazione e una protesta della Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra.

“L’Italia ha ripetutamente richiesto maggiore trasparenza da parte dell’OMS nella redazione dei documenti di policy ed un maggiore coinvolgimento degli Stati membri: purtroppo, anche in questo caso, un documento relativo a questioni di primaria importanza per l’Italia e per diversi altri Paesi, potrebbe essere pubblicato dall’OMS senza che sia stato preliminarmente esaminato e valutato dagli esperti sanitari nazionali”, afferma la Rappresentanza in una nota sul sito web.

Il documento (la cui bozza datata dicembre 2018 è stata recentemente condivisa con la Rappresentanza Permanente d’Italia a Ginevra) è stato infatti preparato dal Dipartimento dell’OMS della Nutrizione per la Salute e lo Sviluppo senza un processo di consultazione con gli Stati membri e sarebbe pronto per la pubblicazione. Da parte italiana si auspica che il documento non venga pubblicato nella sua attuale versione prima dell’inizio dei lavori del Comitato del “Codex Alimentarius” sull’etichettatura nutrizionale, che avrà luogo ad Ottawa dal 13 al 17 maggio p.v., al fine di evitare il rischio di interferire e condizionarne i lavori.

Non e’ solo una questione di forme. Anche nel merito, il contenuto del documento è in diverse parti discutibile, secondo la missione guidata dall’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado. “L’intero esercizio è basato sul principio dei “profili nutrizionali”, un concetto puramente politico e senza alcun fondamento scientifico”, scrive la Rappresentanza citando un passo del documento che a pagina 11 recita: “Nutrient profiling is the science of classifying or ranking foods according to their nutritional composition” (“la profilazione dei nutrienti è la scienza che classifica gli alimenti a seconda della loro composizione nutrizionale”). La stessa frase è riportata anche sul sito web dell’OMS all’indirizzo https://www.who.int/nutrition/topics/profiling/en/.

In una lettera indirizzata al Direttore Generale dell’OMS, il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, ha rchiesto formalmente l’eliminazione di tale riferimento da entrambi i documenti, poiché è assolutamente infondato definire la profilazione dei nutrienti come una “scienza”.

Anche l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che è un organo puramente scientifico, ha riconosciuto, in un parere del 2008, le “specifiche intrinseche limitazioni dell’uso dei profili nutrizionali per la classificazione degli alimenti”. Tra i vari argomenti, l’EFSA ha sottolineato “l’intrinseca difficoltà nel cercare di applicare a singoli prodotti agro-alimentari le raccomandazioni sull’assunzione totale dei nutrienti che sono invece pensate per essere applicate alla dieta nel suo complesso”: un concetto che l’Italia condivide pienamente, poiché non è certo demonizzando singoli alimenti che è possibile combattere e vincere la battaglia contro l’obesità e le malattie non trasmissibili legate alla nutrizione.

Nella lettera al Direttore Generale dell’OMS, l’Ambasciatore Cornado sottolinea come, nei Paesi che hanno fatto ricorso ai profili nutrizionali per adottare sistemi di etichettatura fronte-pacco interpretativi, le variabili adottate per distinguere tra cibi ritenuti sani e cibi ritenuti dannosi risultano in realtà molto diverse: un’ulteriore conferma che non vi è assolutamente nulla di scientifico nei profili nutrizionali. L’Ambasciatore Cornado ha peraltro evidenziato come, in nessuno di tali Paesi sia stato registrato il benché minimo miglioramento in termini di salute pubblica o di incidenza dell’obesità: un risultato scontato, poiché tali sistemi non portano affatto, come vorrebbero prefiggersi, ad effettuare scelte più sane. Per fornire un esempio, l’acquisto di diversi prodotti italiani di alta qualità conosciuti in tutto il mondo – come l’olio extra-vergine d’oliva, solo per menzionarne uno dei più rinomati – viene scoraggiato dall’adozione di fuorvianti indicatori grafici di colore rosso o nero.

L’Ambasciatore Cornado ha anche richiamato la mozione votata all’unanimità lo scorso dicembre dal Parlamento italiano. Un passaggio della mozione recita: “Si ritiene di dover scongiurare la diffusione di sistemi di valutazione dei prodotti agroalimentari unicamente basati sui profili nutrizionali oppure su rappresentazioni grafiche che pongono ingiustificatamente l’accento sulla composizione del singolo prodotto, a prescindere dalle modalità e dalla frequenza di consumo”.

Una ricerca Nomisma effettuata nel Regno Unito ad un anno dall’introduzione di un sistema volontario di etichettatura fronte-pacco ha dimostrato una drammatica contrazione delle vendite di tutti i principali prodotti agro-alimentari italiani di alta qualità: una chiara dimostrazione che i sistemi basati sui profili nutrizionali non portano i consumatori a compiere scelte più sane ma penalizzano fortemente i prodotti tradizionali italiani. L’Italia è attivamente impegnata in tutti i fori internazionali per scongiurare il ricorso ai profili nutrizionali e per riaffermare il principio che tutte le decisioni relative alla nutrizione adottate da organizzazioni come l’OMS e la FAO dovrebbero essere sostenute dal più alto livello di evidenza scientifica. (@OnuItalia)

 

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