NEW YORK, 23 APRILE – Dando il benvenuto al fatto che, a dieci anni dall’istituzione del mandato della Rappresentante Speciale del Segretario Generale per la violenza sessuale in situazioni di conflitto e mentre ci si appresta a commemorare il 20esimo anniversario della Risoluzione 1325 su Donne, Pace e Sicurezza (ottobre 2020), il Consiglio di Sicurezza continui a discutere regolarmente e ad impegnarsi su queste tematiche, l’Italia, al pari di altri Stati Membri dell’Onu avrebbe sperato in un testo “piu’ onnicomprensivo e inclusivo”, ha detto il Rappresentante Permanente italiano, Ambasciatore Stefano Stefanile, intervenendo in un Dibattito Aperto del Consiglio di Sicurezza su Donne, Pace e Sicurezza che ha fatto seguito all’approvazione di una risoluzione per combattere lo stupro come arma di guerra.
Secondo l’Italia – ha aggiunto l’Incaricato d’Affari, “per sradicare la violenza occorre un cambio di paradigma: promuovere una cultura fondata sulla parità di genere, eliminare le pratiche tradizionali dannose come le mutilazioni genitali femminili – una battaglia che sta particolarmente a cuore all’Italia – e favorire la partecipazione effettiva delle donne nei processi decisionali. E’ inoltre necessario fornire sostegno al reinserimento delle vittime. L’Italia è impegnata anche su questo fronte” ha affermato ricordando che il nostro Paese è il maggiore contributore del Fondo Fiduciario ONU per le vittime di sfruttamento e abuso sessuale.
Aspetti che l’Ambasciatore Stefanile ha richiamato intervenendo all’evento di alto livello per la preparazione del 20esimo anniversario della Risoluzione 1325 (Donne, Pace e Sicurezza), anch’esso tenutosi oggi al Palazzo di Vetro. “L’Italia è oggi impegnata nell’attuazione del suo terzo Piano d’Azione Nazionale su Donne, Pace e Sicurezza e intende avviare l’elaborazione del Quarto Piano Nazionale, sempre con il concorso attivo della società civile e del mondo accademico. In vista del 20esimo anniversario della Risoluzione 1325, abbiamo identificato anche una serie di nuove iniziative, tra cui il rafforzamento del Network delle Donne Mediatrici del Mediterraneo, nato su impulso italiano nel 2017, e la promozione di un’alleanza globale di questi network regionali.” (@OnuItalia)