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Consiglio approva risoluzione contro stupri in guerra; Italia avrebbe sperato in testo

NEW YORK, 23 APRILE – Dando il benvenuto al fatto che, a dieci anni dall’istituzione del mandato della Rappresentante Speciale del Segretario Generale per la violenza sessuale in situazioni di conflitto e mentre ci si appresta a commemorare il 20esimo anniversario della Risoluzione 1325 su Donne, Pace e Sicurezza (ottobre 2020), il Consiglio di Sicurezza continui a discutere regolarmente e ad impegnarsi su queste tematiche, l’Italia, al pari di altri Stati Membri dell’Onu avrebbe sperato in un testo “piu’ onnicomprensivo e inclusivo”, ha detto il Rappresentante Permanente italiano, Ambasciatore Stefano Stefanile, intervenendo in un Dibattito Aperto del Consiglio di Sicurezza su Donne, Pace e Sicurezza che ha fatto seguito all’approvazione di una risoluzione per combattere lo stupro come arma di guerra.

Il Consiglio ha approvato oggi il documento con 13 voti a favore e due astenuti (Russia e Cina) dopo che un riferimento alla “salute riproduttiva” che, per estensione, costituiva il sostegno all’aborto per le vittime di violenze sessuali in guerra, era stato eliminato per evitare la minaccia di veto degli Stati Uniti. In teoria la presidenza di turno tedesca aveva giocato bene le sue carte: alla riunione avevano partecipato, oltre al Ministro degli esteri Heiko Maas, il Segretario Generale Antonio Guterres, i premi Nobel per la pace Nadia Murad e Denis Mutwege e l’avvocata attivista Amal Clooney; Angelina Jolie aveva scritto un op-ed a sostegno della risoluzione. Berlino aveva lavorato duramente per far adottare la bozza da cui era già stata eliminata una parte importante relativa all’istituzione di un nuovo meccanismo per monitorare e segnalare tali atrocità in guerra: Usa, Russia e Cina si erano dichiarati contrari.

“Combattere la violenza sessuale in situazioni di conflitto è una priorità per l’Italia. C’è ancora molto da fare per garantire il rispetto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ed assicurare i responsabili di questi crimini alla giustizia. Per questo siamo a favore dell’inclusione della violenza sessuale come criterio di designazione automatico e indipendente nei regimi sanzionatori e di un coinvolgimento più sistematico della Corte Penale Internazionale e dei meccanismi internazionali d’indagine,” ha detto Stefanile osservando che “il rafforzamento dello stato di diritto e dei sistemi giudiziari è un passo indispensabile a cui l’Italia si propone di contribuire, tra l’altro, ospitando a Roma a fine maggio la Conferenza preparatoria per la revisione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 16 (pace, giustizia e istituzioni forti) in vista del Forum Politico di Alto Livello sull’Agenda 2030 di luglio.”

Secondo l’Italia – ha aggiunto l’Incaricato d’Affari, “per sradicare la violenza occorre un cambio di paradigma: promuovere una cultura fondata sulla parità di genere, eliminare le pratiche tradizionali dannose come le mutilazioni genitali femminili – una battaglia che sta particolarmente a cuore all’Italia – e favorire la partecipazione effettiva delle donne nei processi decisionali. E’ inoltre necessario fornire sostegno al reinserimento delle vittime. L’Italia è impegnata anche su questo fronte” ha affermato ricordando che il nostro Paese è il maggiore contributore del Fondo Fiduciario ONU per le vittime di sfruttamento e abuso sessuale.

Aspetti che l’Ambasciatore Stefanile ha richiamato intervenendo all’evento di alto livello per la preparazione del 20esimo anniversario della Risoluzione 1325 (Donne, Pace e Sicurezza), anch’esso tenutosi oggi al Palazzo di Vetro. “L’Italia è oggi impegnata nell’attuazione del suo terzo Piano d’Azione Nazionale su Donne, Pace e Sicurezza e intende avviare l’elaborazione del Quarto Piano Nazionale, sempre con il concorso attivo della società civile e del mondo accademico. In vista del 20esimo anniversario della Risoluzione 1325, abbiamo identificato anche una serie di nuove iniziative, tra cui il rafforzamento del Network delle Donne Mediatrici del Mediterraneo, nato su impulso italiano nel 2017, e la promozione di un’alleanza globale di questi network regionali.” (@OnuItalia)

 

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