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Finanziamento allo sviluppo: Zappia al Sole 24 Ore, “soddisfazione per documento finale”

NEW YORK, 14 APRILE – L’ambasciatrice Mariangela Zappia, Rappresentante permanente italiana presso le Nazioni Unite che assieme al collega dello Zambia è stata alla guida dei negoziati per la preparazione del Documento Finale del Forum sul Finanziamento allo Sviluppo, si e’ detta soddisfatta dell’esito della trattativa.

“Siamo molto soddisfatti del risultato”, ha detto Zappia al Sole 24 Ore alla vigilia dell’apertura del Forum a cui per l’Italia parteciperà il ministro dell’Economia Giovanni Tria: “Un documento ambizioso in un anno particolarmente importante in cui, per la prima volta, la comunità internazionale traccerà un bilancio dell’avanzamento dell’Agenda 2030 e dell’Agenda d’Azione di Addis Abeba. Il Documento Finale costituirà il punto di riferimento per tutti i prossimi appuntamenti dedicati al finanziamento dello sviluppo e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”.

Zappia e il collega dello Zambia Lazarous Kapambwe sono stati co-facilitatori della trattativa avviata a gennaio e scandito da consultazioni a Washington con Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale e a Città del Messico con oltre cento rappresentanti di settore privato, mondo accademico e società civile. L’Italia si è impegnata a condurre i negoziati in maniera il più possibile inclusiva, dando voce a tutti gli attori su cui incide l’azione pubblica orientata allo sviluppo (società civile, privati, autorità locali, mondo accademico) e finanziando la partecipazione di rappresentanti della società civile al Forum.

Nel negoziato hanno trovato conferma le tensioni legate alla riforma del sistema multilaterale nell’era Trump, anche se non sono emerse posizioni inconciliabili sull’utilità del commercio internazionale ai fini dello sviluppo sostenibile. Sulle questioni di genere, le posizioni europee e occidentali in genere si sono confrontate con atteggiamenti più rigidi. Sulle nuove tecnologie, vi è un diffuso timore per la possibile perdita di posti di lavoro causata da intelligenza artificiale e automazione, ma è altrettanto diffusa consapevolezza della necessità di stimolare l’innovazione come strumento di crescita e sviluppo globale.

Il Documento Finale è frutto di una riflessione approfondita su come rilanciare gli sforzi a sostegno dello sviluppo ponendo in primo piano, non solo la quantità, ma la qualità e l’adeguatezza degli interventi. Sul commercio internazionale, il testo ricalca sostanzialmente quello del G20 di Buenos Aires. Particolare rilievo viene dato all’azione dei Governi nel definire politiche fiscali e di spesa in linea con gli obiettivi di uno sviluppo economico e sociale focalizzato sulla riduzione delle ineguaglianze sociali. Tale azione dovrà peraltro essere affiancata da un parallelo maggior coinvolgimento del settore privato negli sforzi intrapresi in direzione della sostenibilità globale. Viene sottolineata la necessità di cogliere le opportunità offerte dal crescente interesse del mondo finanziario e imprenditoriale, oltre che dei consumatori, per attività in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e conformi alle disposizioni dell’Accordo di Parigi, sfruttando gli strumenti messi a disposizione dall’innovazione tecnologica e dalla digitalizzazione finanziaria. Una specifica enfasi viene inoltre posta sull’opportunità di coadiuvare le micro, piccole e medie imprese (MSMEs) nell’accedere appieno alle possibilità offerte da strumenti quali fintech, blended finance ed e-commerce, nonché sulla necessità di sostenere le aziende guidate da donne, giovani e da persone affette da disabilità nella reperimento di fonti di finanziamento sostenibili e nell’accesso al mercato internazionale.

Nel guidare questa riflessione, da parte italiana si è posta un’attenzione specifica:

– sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali e dagli strumenti finanziari innovativi (fintech, blendedfinance), il cui potenziale è ancora largamente inespresso, e sul miglioramento dei collegamenti tra commercio, investimenti, politiche di sviluppo socio-economico e ambientali.

– sulla promozione di politiche economiche e fiscali che rispecchino l’integrazione tra le dimensioni economica, ambientale e sociale dello sviluppo, in linea con l’Agenda 2030. L’Italia è stata tra i primi Paesi europei e del G7 ad aver integrato nella sua pianificazione finanziaria nazionale 12 indicatori correlati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in base al concetto di BES (Benessere Equo e Sostenibile).

– sull’esigenza di coinvolgere maggiormente il settore privato, incentivando investimenti privati e partenariati pubblico-privato per lo sviluppo, e di facilitare l’accesso al mercato dell’imprenditoria femminile e delle micro, piccole e medie imprese. La manifestazione ExCO 2019, la prima Fiera della cooperazione internazionale che si terrà a Roma dal 15 al 17 maggio, va in questa direzione. La manifestazione comprenderà una parte fieristica, con opportunità di incontro tra imprese e operatori del settore, e una sezione di convegnistica, patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, dedicata ai temi dell’Agenda 2030. La Fiera avrà uno speciale focus sull’Africa e sull’innovazione tecnologica.

– sull’integrazione trasversale delle considerazioni ambientali nelle politiche di sviluppo socio-economico, nazionali e internazionali. L’Italia è impegnata attivamente nell’attuazione degli Accordi di Parigi e negli appuntamenti che in questi mesi, dalla COP 24 di Katowice fino al Summit sul Clima promosso dal SG Guterres a settembre, scandiranno l’agenda internazionale per il rilancio dell’azione sul clima, con iniziative e programmi a livello nazionale (abolizione dell’uso della plastica monouso entro il 2020; introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole) e internazionale (partenariato di lungo corso con i piccoli Paesi insulari in via di sviluppo del Pacifico e dei Caraibi e del continente africano in materia di mitigazione dell’impatto del cambiamento climatico, resilienza e prevenzione). Su queste premesse si fonda anche la candidatura del nostro Paese a ospitare la COP26.(@OnuItalia)

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