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23 Dicembre 2024

World Photography Organization: sei italiani finalisti edizione 2019

LONDRA, 26 MARZO 2019 – Sei fotografi italiani (tra cui un duo artistico), con cinque dei più apprezzati corpus di opere del 2018, sono stati selezionati dal la World Photography Organization tra i finalisti dei concorsi Professionisti e Student Focus dei Sony World Photography Awards 2019. I fotografi italiani sono ​Alessandro Grassani e ​Filippo Gobbato nella categoria Sport, ​Massimo Giovannini nella categoria Ritratti, ​Federico Borella ​nella categoria Documentaria e il duo formato da ​Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni​ nella categoria Scoperta.

Gli Awards offrono ai concorrenti l’irripetibile opportunità di esporre i propri lavori davanti a un pubblico globale, oltre che di rappresentare la fotografia moderna in tutte la sua varietà e intensità. Il titolo di ​Fotografo dell’anno sarà assegnato il prossimo 17 aprile.

Ecco un breve profilo dei sei finalisti

Filippo Gobbato, ​categoria Sport – ​Boxing in Marrakech

Il triestino Filippo Gobbato ha studiato filmmaking a Torino e regia documentaristica a Palermo. La serie ​Boxing in Marrakech racconta un’esperienza personale vissuta da Gobbato nella città marocchina dove, dopo essere stato derubato, ​ha imparato a boxare da un gruppo di locali.

A proposito della finale, ha dichiarato: “​Sono entusiasta di essere stato scelto tra tutti i professionisti della categoria Sport dei Sony World Photography Awards 2019. Mi sono accostato alla fotografia un anno fa e questo progetto è iniziato come qualcosa di molto personale. Ho deciso solo in un secondo momento di dargli forma e partecipare al concorso. Essendo un risultato del tutto inatteso, lo prenderò come un incoraggiamento a continuare a esplorare questa forma espressiva!”.

Massimo Giovannini,​ categoria Ritratto – ​Henkō

Massimo Giovannini è un fotografo professionista di Trento specializzato in pubblicità creativa. Giovannini si è aggiudicato un posto in finale con ​Henkō, u​ na serie di doppi ritratti in cui il viso di ogni soggetto è proposto in chiave sia maschile che femminile, sfruttando solo luci e make-up. L’artista lo spiega così: “​Henkō è una parola giapponese che significa sia ‘cambiamento’ sia ‘luce mutevole/insolita’. L’interrogativo di Giovannini è: “se bastano l’illuminazione e un trucco superficiale per mettere in discussione l’idea di genere, forse allora il confine tra maschile e femminile è più labile di quanto siamo portati a credere?”.

Alessandro Grassani​, categoria Sport –​ B​ oxing Against Violence: The Female Boxers Of Goma

Nella serie dal titolo ​Boxing Against Violence: The Female Boxers Of Goma​, Alessandro Grassani, premiato fotografo e videografo di Cusago (Milano), cattura immagini di grande impatto e forza emotiva di donne della Repubblica Democratica del Congo, ​pronte a battersi a pugilato per superare il dolore e la sofferenza.

Federico Borella​, categoria Documentaria – ​Five Degrees

La serie ​Five Degrees​, nata dall’obiettivo del bolognese Federico Borella, si ispira a uno studio della Berkeley University che ha rilevato un legame tra i cambiamenti climatici e il tasso di suicidi tra gli agricoltori indiani. La serie si concentra sulla regione del Tamil Nadu, nel sud dell’India, che sta vivendo il più grave periodo di siccità degli ultimi 140 anni, e racconta le tragedie e le vite dimenticate di questa terra assetata.

Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni​, categoria Scoperta –​ ​Güle Güle

Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni sono una premiata coppia di fotografi attiva a Roma. Gli scatti finalisti ​Güle Güle (​ “ciao” in turco) esplorano creativamente la Istanbul di oggi. Gli autori hanno spiegato che ​“per documentare i profondi cambiamenti in atto nella città e nella società turca, ci siamo immersi anima e corpo nelle realtà che rappresentano al tempo stesso la forza motrice e il risultato di questa rivoluzione. Le nostre immagini sono il frutto di molteplici relazioni e penetrano nella complessità della città, nel suo scontro di microcosmi”.

La giuria del concorso Professionisti 2019 è stata presieduta da Mike Trow (​editor, fotografo e consulente britannico). ​“I lavori giunti alla finale del concorso Professionisti hanno suscitato dibattito e interesse tra i giurati. Gli stimolanti spunti concettuali e la contrapposizione di immagini hanno accostato nuove narrative a uno storytelling più tradizionale. Per molti versi, è stato l’anno più impegnativo e controverso di sempre – il che è un bene, ci serve per superare continuamente i limiti della fotografia e mettere alla prova le percezioni e le aspettative del pubblico”, ha dichiarato.

Gli scatti vincenti saranno pubblicati sul catalogo annuale dei Sony World Photography Awards e tutte le opere, sia finaliste che vincitrici, saranno esposte dal 18 aprile al 6 maggio 2019 a Londra, nella ​mostra dedicata ai Sony World Photography Awards 2019​, per poi intraprendere un tour globale che toccherà anche Giappone, Italia e Germania.

Giunti ​al 12° anno di prestigiosa partnership con lo sponsor principale Sony, gli Award includono quattro concorsi​: ​Professionisti (per i progetti fotografici), ​Open (per gli scatti singoli), ​Student Focus(per le istituzioni accademiche) e Giovani (per i fotografi dai 12 ai 19 anni). ​Per l’edizione 2019, i quattro concorsi ​in cui si articola la manifestazione hanno totalizzato 326.997 candidature da 195 Paesi e territori, il numero più alto di sempre.

 

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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