ROMA, 15 MARZO – Dalla Nuova Zelanda a San Francisco, da Oslo a Città del Capo il mondo scende in piazza per salvare se stesso e il suo clima, trainato dalla forza, dall’ottimismo e dalla voglia di reagire dei giovani. Quella di oggi sarà probabilmente ricordata come la Giornata mondiale di lotta per salvare l’ambiente e contro i cambiamenti climatici più globale di sempre, con il coinvolgimento di migliaia di associazioni, città, esponenti della politica e della società civile che in tutto il mondo hanno deciso di far sentire la loro voce.
Trascinati da giovanissimi come la sedicenne svedese Greta Thunberg che da mesi sta conducendo la sua battaglia in prima persona e ha raccolto attorno a sé non solo il consenso dei suoi coetanei ma il plauso internazionale sino ad arrivare ad essere proposta per il Nobel per la pace, milioni di persone in 125 paesi e 2100 città denunceranno lo stato di grave salute in cui versa il pianeta, chiedendo a gran voce misure efficaci e definitive.
L’ultimo rapporto dell’Onu sul clima – Global Environment Outlook – stilato da oltre 250 scienziati del resto parla chiarissimo: 22 miliardi di dollari per uscire dall’emergenza, milioni di morti per malattie legate all’inquinamento, oceani invasi dalla plastica, sostanze chimiche in profondità nella terra che inquinano le falde, cambiamenti climatici che portano a fenomeni estremi, disparità Nord-Sud che si allarga con terribili conseguenze per la sicurezza alimentare di interi popoli e zone del mondo.
Mai come ora sembra giunto il momento di fermare davvero le lancette del consumo della Terra e riacquistare la capacità di reagire. La giovane Greta aveva detto ai potenti dell’economia riuniti a Davos (ma anche a Cop24 in Polonia e davanti alla Commissione Ue) che alle nuove generazioni non basta più la speranza: ”occorro certezze…quello che si è fatto finora non è più sufficiente, si devono raddoppiare gli sforzi per ridurre le emissioni e per ogni altro provvedimenti si renda necessario”… Altrimenti si è ”malfattori irresponsabili”.
Una serie di duri j’accuse che sono diventati virali e sono stati raccolti da molti coetanei di Greta, per la verità quasi tutte ragazze, che hanno trascinato in piazza in numerose occasioni e in particolare nei Fridays for Future migliaia di manifestanti. Fino alla giornata di oggi.
(@novellatop, 15 marzo 2019)