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Diritti umani: a Ginevra Santa Sede chiede norme riconosciute e libertà interreligiosa

GINEVRA, 27 FEBBRAIO – Diritti umani normati – inseriti cioè in un quadro giuridico internazionale basato sulla dignità di ogni persona umana – e dialogo interreligioso sono la chiave per una pace più stabile e uno sviluppo concreto mondiale.

E’ il parere del Segretario per i Rapporti con gli Stati del Vaticano, mons. Paul Richard Gallagher, espresso nel suo intervento alla 40.ma Sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite in corso in questi giorni a Ginevra.  Per l’arcivescovo la tutela e la promozione dei diritti umani è uno dei pilastri delle Nazioni Unite e il fondamento etico dei rapporti internazionali. ”L’avanzamento dell’universalità e dell’indivisibilità dei diritti umani è quindi un importante obiettivo dell’attività della Santa Sede nei consessi internazionali. Purtroppo – ha rilevato Gallagher – essi sono messi oggi in pericolo da una sistematica e progressiva frammentazione della natura della persona umana che sta aprendo la strada a cosiddetti ‘nuovi diritti’ ”, non di rado in conflitto tra loro, come denunciato da Papa Francesco.

Per Gallagher c’è una vera e propria ”incapacità di riconoscere la nostra natura comune, il fondamento su cui si fondano tutti i diritti, e questo si traduce in ultima istanza nella violazione dei diritti umani fondamentali e nell’inquietante declino dell’umanità”.

Quanto all’aumento delle violazioni del diritto alla libertà di religione e fede Gallagher ha detto che tale diritto fondamentale non può essere limitato alla sola sfera privata, ma, come affermato dalla Dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae, deve essere riconosciuto anche quando i credenti agiscono in comunità, con l’unico limite posto dalle esigenze di ordine pubblico.

La libertà religiosa e di coscienza è quindi per in vaticano, insieme alla promozione del dialogo tra le religioni, una condizione fondamentale per la realizzazione degli obiettivi l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: ”Se vogliamo riuscire e attuare gli impegni solenni presi quattro anni fa e passare dalla decisione all’azione – ha osservato Gallagher – dobbiamo andare oltre il linguaggio dell’economia e della statistica e considerare le dimensioni morali, spirituali e religiose che non possono essere ignorate senza grave danno alla persona umana e al suo pieno sviluppo”.

Questo il senso – ha ricordato infine – dello storico documento congiunto firmato lo scorso 3 febbraio ad Abu Dhabi da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib, secondo il quale ”il dialogo, la comprensione, la diffusione della cultura della tolleranza, dell’accettazione dell’altro e della convivenza tra gli esseri umani contribuirebbero notevolmente a ridurre molti problemi economici, sociali, politici e ambientali che assediano gran parte del genere umano.”

(@novellatop, 27 febbraio  2019)

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