NEW YORK, 12 FEBBRAIO – Mandati chiari e realistici sono imperativi, “in scenari di sicurezza in continua evoluzione”, per le operazioni di pace dell’Onu. Lo ha detto oggi il Vice Rappresentante Permanente italiano alle Nazioni Unite a New York, Ambasciatore Stefano Stefanile, in un intervento al Comitato Speciale ONU per il peacekeeping.
Primo contribuire di caschi blu tra i paesi occidentali e tra i maggiori contributori al bilancio del peacekeeping, l’Italia ha auspicato un aumento del numero e del ruolo delle donne nelle missioni di pace. Nel suo intervento, Stefanile ha evidenziato l’importanza dell’addestramento, ricordando l’impegno e l’esperienza in questo settore del CoESPU di Vicenza. Ha anche richiamato l’impegno dell’Italia per l’attuazione della Dichiarazione “Action for Peacekeeping”, lanciata su iniziativa del Segretario Generale Guterres per riformare e rafforzare il peacekeeping e di cui l’Italia è stata tra i primi paesi firmatari.
Un anno fa l’Italia con il Bangladesh ha fondato il Gruppo di amici della sostenibilita’ ambientale delle missioni di pace. “Le operazioni di pace sono chiamate a garantire massimi livelli di efficienza nell’impiego delle risorse naturali ed a minimizzare l’impatto sugli ecosistemi e sulle comunità nei teatri in cui sono dispiegate. L’Italia, per prima, ha portato questo aspetto all’attenzione del Consiglio di Sicurezza ed ha lanciato, assieme al Bangladesh, un gruppo di amici su questo tema”, ha detto Stefanile secondo cui le Nazioni Unite devono essere le prime a tener conto di questi parametri ed a dare il buon esempio.
“Una gestione corretta delle risorse e del rapporto con l’ambiente – ha detto – è strumentale al rafforzamento dell’efficacia delle missioni nell’adempimento dei loro mandati, a partire dalla costruzione di relazioni di fiducia con le comunità locali. Perciò abbiamo lavorato affinché questo aspetto fosse incluso nella Dichiarazione di impegni “Action for Peacekeeping” e continueremo ad impegnarci per intensificare la collaborazione in materia di sostenibilità ambientale tra ONU, paesi contributori di truppe e polizia e paesi che ospitano le missioni”. (@OnuItalia)