TORINO – A Torino, alla dodicesima edizione della più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto, Terra Madre Salone del Gusto, i rifugiati e richiedenti asilo del progetto “Food for inclusion”, realizzato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo con il sostegno dell’UNHCR (volto a fornire competenze e strumenti in ambito gastronomico a rifugiati), faranno conoscere i piatti dei loro paesi. Il linguaggio universale del cibo diventa un ponte tra culture diverse, permettendo ai rifugiati di esprimere il loro talento e di trovare spazio nel mondo del lavoro.
Il cibo è ricordo per chi ha lasciato il proprio paese ed è, allo stesso tempo, scoperta per chi ha la curiosità e la voglia di provare nuovi sapori. Il cibo diventa così un modo per conoscersi, per stare insieme, per condividere. L’evento Food for Inclusion, ovvero la differenza a tavola, che ha lo scopo di promuovere solidarietà nei confronti di chi è costretto a fuggire, si svolge domani sera presso la Nuvola Lavazza, a Torino.
Il giorno dopo presso lo stand dell’Università di Scienze Gastronomiche nell’area del Lingotto, l’Assessora ai Diritti e all’Immigrazione della Regione Piemonte Monica Cerutti, la portavoce UNHCR per il Sud Europa Carlotta Sami e la coordinatrice del progetto “Food For Inclusion”, e docente UNISG, Maria Giovanna Onorati si confronteranno sul ruolo della gastronomia come motore di inclusione sociale. Al termine, alcuni dei rifugiati partecipanti al progetto racconteranno della loro terra d’origine in un workshop sui pani dal mondo.
(@novellatop, 21 settembre 2018)